Diego Garavaglia, l'addio a Milano e la scelta Ulm: «In Italia manca coraggio sui giovani»

Diego Garavaglia ha lasciato l'Olimpia Milano ed è approdato al Ratiopharm Ulm. A QS il giovane Azzurro ha spiegato i motivi che lo hanno portato a prendere questa scelta: "[Ulm] ha dimostrato in questi anni di essere un trampolino di lancio importante, non solo per i due ragazzi appena scelti al Draft NBA (Essangue e Saraf, ndr), ma in tutti questi anni, basti pensare che anche Clyburn è passato da qui prima di spiccare il volo. Sono esperti di giovani, sanno lasciare spazio anche per sbagliare», dice Garavaglia, che ha un obiettivo chiaro per la sua esperienza in Germania: «Vedere se riuscirò a prendere sempre più responsabilità all'interno della squadra come piace a me. Parto da una base, ma non mi accontento, vorrei cercare di essere un uomo-squadra il più possibile anche così giovane».
Garavaglia ha parlato anche dell'addio a Milano. "Ora che sono arrivato ad Ulm per iniziare, mi sono davvero accorto che sta cambiando tutto. Pensavo fosse solo bellissimo, invece un po' di malinconia viene. Però sono contento, è quello che volevo. Sono stati dieci anni memorabili all'Olimpia. Coach Catalani ci ha sempre detto che avere un comportamento da Olimpia è una cosa che ci porteremo sempre dietro: rispetto, educazione, attenzione per tutto quello che si fa. Qualcosa che ci farà sempre distinguere in positivo, anche se la palla non entrerà nel canestro. Tanti giovani all'estero? Manca un po' più coraggio. Non ci sono squadre come Ulm che permettono di prendere responsabilità. Spesso in Italia il giovane che entra deve solo difendere e mettersi in un angolo in attacco senza disturbare. La filosofia di Ulm mi ha colpito, i giovani devono avere la palla in mano e anche fare errori, vuol dire che stanno provando a migliorare i loro limiti. Ovviamente all'Olimpia è diverso, è una squadra che deve vincere nell'immediato, ma ce ne sono tante altre che non avrebbero questo obbligo».