NBA - Danilo Gallinari, da New York ad Atlanta e una sfida con Jamal Crawford

NBA - Danilo Gallinari, da New York ad Atlanta e una sfida con Jamal Crawford

Specchio della Stampa comprende oggi una intervista a Danilo Gallinari che, nonostante qualche acciacco ricorrente e qualche gara saltata, sta scrivendo un'altra buona stagione dopo quelle con Clippers e Thunder in maglia Hawks. Ecco perle del suo percorso nella NBA.

New York. New York significa Madison Square Garden, il mito. Lì ci sono i tifosi più esigenti. Se al draft non vieni scelto con il numero uno, sei nessuno e vieni fischiato. Io fui preso per sesto, oggettivamente non male, ma presi i fischi. Meno male che il mio agente mi aveva avvisato. In poche gare, però, sono entrato nel loro cuore, tanto che ogni volta che ci torno vengo applaudito.

Jamal Crawford. C'era una certa curiosità per questo sconosciuto italiano, così vengo sfidato a una gara di tiri da uno dei veterani, Jamal Crawford. Fine allenamento, in palio c'è una cena. Tutta la squadra si ferma per la nostra sfida, vedevo i loro sorrisini, "adesso Jamal lo distrugge". E invece vinco io. E Crawford paga la cena a tutti, non solo a me. Lì mi sono guadagnato il rispetto, nonostante fossi un rookie.

Denver. Premetto che io sono una persona che si adatta facilmente ai cambiamenti, ma la svolta è stato il trasferimento da New York a Denver. Inaspettato e improvviso, in meno di 24 ore ho dovuto organizzare tutto. Passato il trauma, mi sono sentito subito a mio agio, tanto che ci sono rimasto sette anni. Ecco, a Denver, una città tranquilla e organizzata, mi sono sentito a casa mia.

Il viaggio fino ad Atlanta. Giocare nell'Nba significa essere sempre in viaggio, l'ho fatto per tutta la mia carriera. Per questo conoscere la realtà del posto dove vivi è molto difficile. Ad Atlanta l'impatto con la squadra è stato positivo, ormai sono un veterano e mi hanno dato subito il ruolo di guida per giovani bravi e talentuosi. La città? Mi serve più tempo per conoscerla.

Cosa chiedono i compagni di squadra dell'Italia. Se sia una buona idea visitare l'Italia e io dico sempre che è il Paese più bello del mondo. Purtroppo molte persone in America hanno ancora degli stereotipi sbagliati sull'Italia, vengono probabilmente insegnati a scuola. Allora provo sempre a spiegare un po' meglio come sia veramente il mio Paese.

Olimpia, finale già scritto? Vivo il presente, non ho pianificato il futuro.

I numeri di Gallinari con gli Atlanta Hawks: 40 partite con medie di 13,5 punti, 4,1 rimbalzi, 1,4 assist in 23,9 minuti.