LBA - L'estate da sogno di Matteo Spagnolo non è ancora finita

LBA - L'estate da sogno di Matteo Spagnolo non è ancora finita
© foto di nba.com

Matteo Spagnolo, alla vigilia del raduno con la Nazionale azzurra a Pinzolo, ha raccontato a Piero Guerrini di Tuttosport l'incedere di una estate molto calda che lo sta facendo crescere di livello.

Estate del Draft. È stata intensa ed emozionante. Sono partito per fare tutto il processo pre­draft, prima a Los Angeles e poi a Chicago. Dopodiché ho cominciato con i workout con le varie squadre. Capitava di fare un provino al mattino in un posto, prendere l'aereo e farne un altro. Sono tornato in Italia e ho vissuto la notte del Draft a casa. È stata lunga, sono stato chiamato alle 6.30 del mattino, pazzesco, un'emozione assurda. Mi sono ritrovato nonostante la notte in bianco a saltare lo stesso dal divano.

Summer League. Un'esperienza tra le più formative della mia vita. Una continua scoperta. Un mondo quasi irreale. Bisogna fare l'abitudine a quel tipo di gioco, che è diverso. Molto più veloce, più uno contro uno, più atletico, con molto tiro da 3 e gioco in transizione. Il tiro dalla media è quasi scomparso. Ci sono aspetti in cui devo migliorare, in particolare fisicamente, ma anche se non sono molti i playmaker stranieri nella Nba, io lavoro per poterci stare. Con coach Finch abbiamo parlato del mio stile di gioco, delle mie origini, dei miei piani futuri: ci siamo soffermati su cosa migliorare nel corso dell'anno.

Tra Real, Wolves e Trento. Sì, ho parlato sia con i Timberwolves, sia con il Real Madrid con cui ho contratto e abbiamo deciso che fosse la società giusta per crescere, in una squadra di ottimo livello.

Nazionale azzurra. Un altro sogno, con giocatori di altissimo livello, la squadra punta a fare grandissime cose, la prima cosa è conoscere bene lo staff. A cominciare da Pozzecco. Io se vado in un posto, punto a giocare. Non mi presento solo per allenarmi e respirare l'atmosfera. Alla fine non conta l'età, non si è più giovani quando si è in prima squadra, siamo professionisti, io lo sono. Conta quello che succede in campo quando ci sei. Poi è ovvio, so di avere compagni di allenamento di altissimo livello. È un bel modo di migliorare, no? Giocare l'Europeo in casa non capita a tutti. Sarebbe un sogno.

Obiettivo e punto di riferimento. L'obiettivo personale è di raggiungere l'Eurolega o la Nba dopo questa stagione. L'importante è arrivarci pronto per restare, cioè per non tornare indietro dopo un anno. Il mio riferimento continua a essere Luka Doncic, sarà per il percorso nel Real, ma lo seguo fin dai suoi inizi. È incredibile.