LBA - Julian Gamble tifoso della Virtus Bologna contro l'Olimpia Milano

LBA - Julian Gamble tifoso della Virtus Bologna contro l'Olimpia Milano

Julian Gamble, centro statunitense ex Virtus Bologna che ha mantenuto un rapporto speciale con il club e la città di Bologna, nell’intervista concessa a Il Resto del Carlino BO, confessa di tifare per le Vu Nere e sostiene la squadra nella difficile trasferta al Forum di Assago contro l'Olimpia di domenica.

Tifoso. “Seguo ancora con grande at­tenzione la Segafredo e tiferò sempre per lei e i ricordi che ho della mia esperienza, dentro e fuori dal campo, avranno sem­pre un posto speciale non solo nel mio cuore, ma anche in quel­lo di tutta la mia famiglia. Anche se è trascorso un po’ di tempo ci sono stati tanti momenti belli che non posso dimenticare, compresa la vittoria dello scu­detto proprio contro Milano”.

Vigilia particolare. “Credo che tutta la pallacane­stro italiana veda questa partita come un qualcosa di diverso rispetto a tutte le altre, perché questo è stato spesso un incon­tro ricco di significati per en­trambi i club. Ci sono state mol­te battaglie sul campo e la com­petizione ultimamente è sem­pre stata di alto livello con il ri­sultato finale che a volte ha pre­miato la Virtus e altre volte Mila­no. Il fatto che entrambi i club stiano anche disputando l’Euro­lega non fa altro che aumentare l’intensità di questa rivalità”.

Un consiglio alla sua ex squadra. “Intanto essere consapevole che affronta una squadra molto forte e che in questi casi biso­gna scendere in campo con la forza mentale di chi non vuole regalare nulla all’avversario e semmai deve essere lui a con­quistarsi tutto quello che riusci­rà a fare. Di fronte ci saranno due formazioni molto esperte con giocatori e allenatori di altis­simo livello. E’ importante esse­re pronti alla lotta fin dall’inizio ed eseguire i dettagli alla perfe­zione. Questo penso sia l’unica strada per tornare a casa con una vittoria”.

Perché Bologna gli è rimasta nel cuore. “E’ una città speciale dove gio­care a pallacanestro perché una delle prime preoccupazioni del­le persone che ci abitano è quel­la di accoglierti. Questo non ri­guarda solo i tifosi, che sono comunque fantastici, ma anche chi non ha nessun interesse per la pallacanestro si dimostra sem­pre molto disponibile e pazien­te. Ho trascorso due anni indi­menticabili, durante i quali la mia famiglia è anche cresciuta di numero. Il mio figlio più pic­colo è nato lì, quindi, sarà sem­pre un’altra casa per noi.”