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- Tommaso Marino: "A Legnano per continuare a vivere emozioni"

Sesta puntata del nuovo format Due tiri con…curato dalla pagina Instagram @passionegialloblu di Alberto Benadì, da sempre vicina alle gesta della Reale Mutua Basket Torino.
05.02.2022 08:00 di  Emiliano Latino   vedi letture
Fonte: Pianetabasket.com
Tommaso Marino
Tommaso Marino

L’intervista esclusiva con Tommaso Marino, play della Legnano Basket Knights, content creator su YouTube e co fondatore di Slam Dunk Onlus, una associazione che si propone di portare lo sport come metodo di insegnamento in alcuni dei posti più poveri del mondo.

Tommaso Marino a 35 anni e con mille attività in circolo, è soddisfatto del suo finora intrapreso?

“Sì, come giocatore e come uomo: gli atleti sognano di partecipare all’Eurolega e di giocare nei palazzetti più grandi al mondo, ma non tutti ci riescono perché la vita è fatta di situazioni, scelte e soprattutto di momenti difficili da superare. Nonostante tutto, sono assolutamente orgoglioso del percorso fatto e fiero delle scelte…nel bene e nel male”.

L’ultima esperienza con la canotta gialloblù di Scafati e una stagione positiva tra trofei vinti e le difficoltà legate alla pandemia: cosa è mancato per fare il salto di categoria?

“La stagione di Scafati è stata molto bella, ma veramente impegnativa: giocare tutto l’anno senza pubblico e sentendo il solo rumore delle scarpe sul parquet è veramente brutto. E’ come se fosse mancato un pezzo del gioco.

Il bilancio della stagione è stato sicuramente positivo: è arrivato il mio primo trofeo in carriera, la SuperCoppa, che è stato un momento davvero speciale. Siamo arrivati a una partita da fare la finale per andare in A, ma è difficile dire cosa sia mancato. Altre squadre erano più attrezzate di noi e sono arrivate alla fine in condizioni più ottimali”.

A Legnano ha cambiato decisamente dimensione: quali sono i motivi della scelta?

“Come tutti sanno, avevo firmato a Chiusi in A2, poi la società, pensando che fossi infortunato e che le mie condizioni fisiche fossero precarie, ha rescisso prima dell’inizio della stagione. Mi sono trovato a fare una scelta di vita, vicino ai miei interessi, trovando una società molto preparata e un presidente che conoscevo.

Sicuramente, per la mia carriera da cestista, è stata una scelta importante diversa da quelle che potevo fare, ma sono felice di aver intrapreso questo cammino. Mi diverto tanto e ho la possibilità di giocare con un gruppo straordinario seppur nella categoria inferiore”.

C’è mai stato un momento nella carriera dove ha pensato di smettere e di mollare tutto? Quali i prossimi obiettivi?

“No, non c’è mai stato un momento in cui ho pensato di mollare tutto, tranne forse durante scorsa estate dopo la rescissione con Chiusi. Ho tante passioni oltre alla pallacanestro che nel corso degli anni ho trasformato anche in attività lavorative parallele. Penso al mio brand Zero Blasterfirm, la mia palestra M4 Training…

L'obiettivo è quello di arrivare alla fine della mia carriera costruendo un futuro che mi permetta di essere felice e di sentirmi realizzato. Nulla mi darà le emozioni che mi ha dato la pallacanestro, ma se riuscirò a continuare a coltivare mille altre idee, sarò comunque fiero di me”.

Quali sono gli allenatori a cui è più legato?

“Ho avuto tanti allenatori che mi hanno aiutato, sia sotto il profilo tecnico che umano: non posso dimenticare Adriano Vertemati e Massimo Cancellieri.

Con il primo ho un rapporto ancora oggi davvero speciale, mi ha allenato a Treviglio per quasi sei anni e mi ha fatto crescere tecnicamente. In alcuni frangenti mi ha fatto addirittura credere di essere più forte di quanto in realtà fossi e per questo lo ringrazio.

Con Cancellieri a Ravenna sono cresciuto anche a livello mentale e come stare in campo nei momenti in cui contava vincere. Era molto duro ed esigente con tutti, giovani, esperti e americani hanno dovuto fare i conti con questa sua caratteristica. Non guardava in faccia nessuno…”.

Hai giocato con tantissimi campioni, ci può dire qual è stato il compagno di squadra che l’ha sorpresa di più a livello tecnico?

“Ho giocato con tanti giocatori forti, ma se ne dovessi citare uno non avrei dubbi a dire Charles Thomas. Un giocatore di assoluto livello con una forza fisica, tecnica e mentale che raramente ho visto in Serie A2.

Quando arrivavano gli ultimi cinque minuti di partita davi a lui la palla e in qualsiasi posizione si trovasse guadagnava sempre qualcosa, punti, falli…era veramente dominante. Con lui ho un rapporto molto bello, abbiamo condiviso momenti pazzeschi e abbiamo superato difficoltà come normale che sia nei rapporti umani e sportivi”.