- Valentina Baldelli: "Auguro a ogni giocatrice un pubblico come quello di Broni"

(di EDUARDO LUBRANO). A poche ore dalla finale che assegnerà il titolo di Campione d'Italia di serie A2 Techfind - Aran Cucine Panthers Roseto vs Logiman Broni alle 18 sul campo di Faenza con diretta sul flimatv - abbiamo sentito una delle protagoniste della squadra lombarda, Valentina Baldelli.
Ci racconta che anno è stato quello di Broni?
"Direi che abbiamo corso tutto l'anno sulle montagne russe. L'inizio choc, poi qualche vittoria a coprire i problemi, compresi gli infortuni e poi di nuovo giù. Voglio dire che anche durante questo periodo di discesa mai la squadra, tutte comprese, ha fatto un passo indietro. Anche con l'umore ed il morale pessimi siamo sempre state pronte a tornare in palestra per lavorare. Solo che ad un certo punto eravamo confuse, non sapevamo cosa fare in campo ed ognuna giocava un po' per conto suo. L'arrivo di Mirco Diamanti ci ha prima di tutto compattato. Poi gli incastri sono cominciati ad andare al loro posto ed è arrivata una carica di energia fortissima. Abbiamo cambiato totalmente modo di giocare: la squadra ha fatto un passo in avanti verso di lui e il coach ha adattato le sue idee a noi".
Lei quando ha creduto che avreste potuto mantenere il ruolo di favorite?
"Dall"arrivo di Diamanti. Il coach mi ha dato energia, ottimismo,voglia di fare l'impossibile per arrivare all'obiettivo. E partita dopo partita questa consapevolezza è cresciuta. Poi la semifinale con San Giovanni Valdarno è stato il test decisivo".
Parliamo di questo: perché le due gara 3 di semifinale e finale le avete dovuto vincere fuori casa?
"Perché sarebbe stato tutto troppo perfetto no?? Era tutto pronto ed apparecchiato per il trionfo. Il Pala Brera quando è pieno come in queste partite dà i brividi. Auguro a tutte le giocatrici di avere un pubblico come quello di Broni: i tifosi ci hanno raggiunto e sostenuto dovunque. Tornando alle nostre vittorie, evidentemente la perfezione non esiste quindi dovevamo vincere fuori. Ma la nostra festa l'abbiamo avuta lo stesso".
Come si è trovata con Erica Reggiani?
"C'è da chiederlo? Scherzi a parte, c'è una sola parola per rispondere: a meraviglia. Perché oltre ad essere diverse e quindi in grado di dare alla squadra quello che serviva in quel momento ognuna per le sue capacità, siamo state disponibili l'una verso l'altra ad aiutarci sin dal primo momento. Nessuna rivalità dannosa, anzi un lavoro continuo per la squadra".
È la sua seconda promozione in serie A1 consecutiva, finalmente la giocherà di nuovo questa serie?
"Questa a Broni è un pochino più speciale perché con quello che abbiamo passato davvero è stata una conquista giorno per giorno. A Derthona è andato tutto bene da subito, eravamo considerate le più forti e così è stato. Il che non toglie nulla alla soddisfazione di vincere sia chiaro. Quanto a cosa farò giuro che ad oggi non lo so. Perché io voglio fare una cosa alla volta e farla al meglio, la mia agente sa che fino a quando gioco non voglio sapere nulla di eventuali offerte dal mercato".
C'è una squadra che l'ha impressionata in positivo in questa stagione?
"Ragusa. A casa loro ci hanno sovrastato in modo incredibile e non ce lo aspettavamo, eravamo smarrite. Poi Treviso che gioca veramente bene, ho fatto i complimenti a Matassini alla fine di gara 3".
Ed ora l'estate ed il piano B per il dopo basket?
"Mountain bike, camminate, tennis ed ora padel. Palestra sempre perché devo .lavorare su alcune cose. Niente pallone da basket. Arriverò ad agosto al ritiro, non so dove, pronta per cominciare gli allenamenti ed allora riprenderò in mano la palla a spicchi ".
E il piano B?
"Sono laureata in infermeria. Per ora la pergamena è ben custodita, quando arriverà il momento che sentirò essere quello giusto per cambiare, mi gettero' anima e cuore nella nuova professione. E fino ad allora una cosa alla volta".
(EDUARDO LUBRANO)