Nicolò Melli: «Mi manca ancora un sogno, vincere con la Nazionale»

Ossessione, la paura dell'ultima chance in carriera, le lacrime liberatorie. Tanta intensità che si nasconde dietro una EuroLeague nel momento stesso che una sirena decreta la fine dell'incontro e la vittoria bramata e inseguita in tanti anni. Delle emozioni di Nicolò Melli abbiamo scritto in tantissimi, le immagini sue (ma anche di Sarunas Jasikevicius) hanno fatto il cult in mondovisione. Dell'intervista che è stata pubblicata oggi su Il Domani la parte che sentiamo più interessante in questo momento è quella che fa parte della legge dello sport: l'indomani si resetta tutto e si riparte con nuovi obiettivi. E Melli ne ha ancora diversi, oltre a un sogno.
"Intanto ci sono i playoff turchi. E ci sono altri obiettivi che spero non diventino ossessione. Comunque se ci arrivo ve lo faccio sapere. Il sogno adesso è quello di vincere qualcosa con la Nazionale. È diverso, questo è un sogno, L'Eurolega era un obiettivo, quello della Nazionale un sogno, è molto più romantico. E poi vorrei giocare questo sport più a lungo possibile ad alto livello. Tutti parlano dell'età, ma io non mi sento così vecchio. Non è cambiato molto dal successo in Eurolega, a guardare bene è un trofeo in più. Ma l'Eurolega c'è anche il prossimo anno. Perché la mia mentalità è sempre quella, vincere, vincere il più possibile. Quando non ce l'avrò sarà il momento di smettere. Non è ancora arrivato. Non è mai abbastanza, ma secondo me la prima volta è diversa dalle altre. Secondo me, nel momento in cui sei appagato non ha più senso. Nello sport devi avere un obiettivo. E anche possibilmente cambiare città, società, devi avere un obiettivo sempre nuovo. Giocare per giocare non funziona, non l'ho mai vista così."
Capitano in Nazionale, gli Europei che arrivano: "Spero di ritrovare un po' di entusiasmalo di gruppo, un po' di leggerezza in più rispetto alla scorsa estate. Era mancata e si era visto sul campo. Invece quella, la leggerezza, è sempre stata la nostra forza. Magari siamo più piccoli e più brutti degli altri, ma noi abbiamo bisogno di avere quel qualcosa in più, quello spirito lì, e la scorsa estate non c'era. L'Europeo è un bel banco di prova? Abbiamo un girone non facile, poteva esserci un sorteggio più fortunato. Ma è anche vero che si va in campo e basta. In passato siamo stati anche un po' vittima di risultati positivi, siamo stati vicini alle semifinali europee. E l'anno prima ai mondiali siamo stati sfortunati a beccare gli USA, ma siamo finiti tra le prime otto: non era scontato. Ci sta che fai estati positive e crei delle aspettative. Ma vi assicuro che il gruppo c'è e si è già rivisto qualcosa. L'entusiasmo, per esempio. E quello ti aiuta anche nei momenti no."