EuroLeague - Erdem Can: "Thompson non è Micic, e nemmeno l'Efes è la stessa squadra"

EuroLeague - Erdem Can: "Thompson non è Micic, e nemmeno l'Efes è la stessa squadra"

La partenza di Ergin Ataman e Vasilij Micić ha messo fine a una epoca d'oro per l'Anadolu Efes coronata da due titoli europei e da un periodo di quattro anni in cui il club di Istanbul è stato ai vertici continentali. In estate la svolta, con la partenza del coach in direzione Panathinaikos Atene, quella della guardia serba per la NBA, e l'arrivo di Erdem Can in panchina e di Darius Thompson a portare palla. Can ha aperto una chiacchierata con eurohoops partendo proprio dalla doppia novità, dall'arrivo di Tyrique Jones e la valorizzazione dei giocatori locali.

Darius e l'Efes. "Le caratteristiche di Thompson non sono le stesse di Micić, ma questo non è lo stesso Efes di prima. Stiamo cercando di creare una struttura in cui tutti possano lavorare insieme, per ottenere il massimo da tutti e ottenere risultati migliori. Ecco perché non operiamo come un ambiente in cui confronteremo Darius con Vasa o qualsiasi altro giocatore. Poiché entrambi lavorano in sistemi diversi, il Vasa con un allenatore diverso e in un Efes diverso, ora Darius ha un nuovo allenatore e una nuova squadra, una nuova filosofia. Stiamo cercando di creare una nuova chimica e crescere insieme."

Tyrique Jones e i giovani turchi. "Un giocatore interessante anche per altri club in Europa, ma Tyrique voleva far parte di questo progetto. Il suo stile di basket corrisponde a ciò che vogliamo creare. Certo, ha del potenziale, perché altrimenti non lo avremmo portato. È consapevole che l'Efes è un'organizzazione forte, voleva far parte di un grande club. E come allenatore turco, voglio avere una struttura in cui i giocatori locali possano avere una possibilità, è qualcosa che volevo davvero fin dall'inizio.

Questo nuovo Anadolu Efes. "Abbiamo un gruppo di giocatori molto bravo e motivato, vogliono che raggiungiamo il successo insieme. La loro motivazione è un fattore molto importante. Non importa quanto sei bravo come allenatore, la motivazione dei tuoi giocatori è la più importante. In squadra ci sono anche giovani giocatori che stanno ancora aspettando le prime sfide in Eurolega. Ognuno entra nella stagione con la propria storia. Qualcuno punterà ad aumentare il proprio successo, qualcuno a scrivere la sua storia e qualcuno a dimostrare di far parte di diritto della squadra."