Dinamo & Virtus, attenti ai soliti che saltano sul carro dei vincitori

06.05.2019 10:30 di Umberto De Santis Twitter:    vedi letture
Dinamo & Virtus, attenti ai soliti che saltano sul carro dei vincitori

Era un dovere istituzionale - così si dice - e dal momento che erano presenti ad Anversa si sono presentati sul palco delle premiazioni per consegnare il trofeo appena vinto a Sasha Djordjevic e alla Virtus Bologna. Incuranti dell'aver permesso alla dirigenza dell'Auxilium Torino di ottemperare agli obblighi fiscali con uno strumento, poi non riconosciuto idoneo di compensazione dall'Agenzia delle Entrate, nel 2018. Incuranti dell'aver lasciato basito un intero movimento cestistico nazionale nel giorno in cui si potevano decidere le sorti del campionato e le retrocessioni. Incuranti della domanda che si fa ogni persona sensata: a cosa serve la Com.Tec? a cosa è servito prendere un commercialista come uomo forte della Legabasket?

E se il fine uomo politico Petrucci si è limitato a un comunicato stampa di congratulazioni alla Virtus Bologna, come aveva fatto qualche giorno fa con la Dinamo Sassari, Egidio Bianchi non ha resistito alla tentazione. Si è avventurato in un fantasioso comunicato dal titolo eloquente: 'Bologna e Sassari, doppio trionfo europeo che conferma la crescita del nostro campionato'. Sembra che le coppe le abbia vinte lui... Sembra che la marcia indietro sulla serie A da 18 squadre prima ancora di far partire la riforma - e non dite che non glielo avevamo detto! - sia il vero segnale di crescita del movimento. Sembra che i presunti 250.000 euro che potrebbero essere stati accordati a Guido Bagatta per fare una trasmissione da ancien régime "LBA on Air" così antiquata nei modi e nella presentazione rispetto al media scelto siano il vero segnale di crescita del movimento. Una trasmissione che, se sono veri i dati espressi su youtube non ha visto letteralmente nessuno. Una trasmissione nemmeno troppo pubblicizzata sul sito della Legabasket (articolo qualche ora prima che andasse in onda). Una trasmissione che non ha generato commenti sulla stampa, né sui social media. Una trasmissione giusto per amici e parenti degli ospiti insomma...

(Apriamo una parentesi sul compenso di Bagatta. Poiché non esiste né comunicazione né trasparenza, un dato ufficiale del costo non è mai stato rivelato. 250.000 euro sarebbe la cifra che gira tra i soliti bene informati e ovviamente non siamo in grado di confermarla. Se risponderanno, risponderanno che non è vero ma senza mostrare indiscutibili pezze d'appoggio. Dovrete credergli sulla parola.)

Erano nell'aria da qualche giorno, e infatti sono arrivate quando il presidente federale era in volo per Anversa le dimissioni di Tanjevic. Anche in questo caso si favoleggia di compensi astronomici che sono secretati come si usa nello sport italiano - e c'è ancora qualcuno che si stupisce che il governo attuale abbia levato di mano al CONI e alle Federazioni la gestione dei soldi. Per fare che? Con tutta la stima del mondo che abbiamo per uno degli allenatori che più ha fatto la storia della pallacanestro in Italia e non solo, avevamo fin dalla sua nomina avuto dubbi su ruolo e capacità di incidere per migliorare le condizioni del basket nostrano. Ma quello che stupisce ancora di più sono certi commentatori che pongono l'accento sulle rivalità presunte tra Bogdan e il tecnico azzurro Sacchetti piuttosto che il bel dormire che ha fatto anche quest'anno il sistema che si avvia a terminare la stagione 2018-19 senza alcun intervento che possa cambiare la rotta.

Non salite sul carro dei vincitori. Onore alla fatica di Stefano Sardara che, nelle delusioni che sono normali dopo una impresa clamorosa come il triplete non ha perso entusiasmo, ha fatto qualche tesoro di certi errori, tiene con pugno solido in piedi la società in un momento in cui gli entusiasmi e i fallimenti si susseguono con impressionante facilità e bisogna stare davvero all'erta. Lavora in una area complessa per dimensioni e penetrazione di marketing e davvero non possiamo che fargli oggi complimenti sinceri.

Onore agli investimenti - veri, non quelli fatti a colpi di assegni a vuoto e bonifici senza il CRO - di Zanetti e della Segafredo sulla Virtus Bologna. Con una botta di qua e una di là pare che stia arrivando un assestamento dello staff in campo e fuori coerente. Djordjevic ha sparigliato le logiche interne che avevano portato all'assunzione dell'incolpevole Sacripanti. Questa Champions League sarà il biglietto da visita per accompagnare, nel giro di due anni, l'Olimpia Milano in EuroLeague. E probabilmente fuori da questa serie A, se continua così.