Arturi e Coen, bandiere del basket italiano.

Fonte: silvia gottardi - lbf
 Arturi e Coen, bandiere del basket italiano.

Parlando di calcio se dici Maldini pensi automaticamente al Milan, se dici Del Piero alla Juve, ma le abbiamo anche noi nel basket femminile due bandiere, anche se sono ancora giovani e con un brillante futuro davanti a loro. Sono Giulia Arturi (classe ’87 play del Geas) e Costanza Coen (ala del ’90 di Torino), due delle giocatrici simbolo di questa Almo Naure Cup, due giocatrici che hanno vestito per tutta la loro carriera una sola maglia, e grazie alla loro dedizione hanno portato quest’anno le loro squadre nella massima serie.

In occasione proprio della sfida tra le neopromosse Geas e Torino di domenica sono andata a incontrarle, per sentire dalle loro parole da dove nasce questo amore.

Come mai non hai mai cambiato squadra in tanti anni?

ARTURI: Ho sempre trovato tutti gli stimoli che mi servivano al Geas, senza il bisogno di cercarli altrove. Da giovanissima ho avuto la fortuna di giocare in una A2 molto competitiva, che mi ha preparata al salto di qualità e ad una A1 da protagonista già alla nostra prima promozione (2008). Poi, quando il Geas si è auto retrocesso in A3 ho voluto restare anche per completare gli studi universitari e per inseguire un nuovo traguardo sportivo, riconquistare la A1.

COEN: Torino è la mia città, la amo profondamente. Sono nata e cresciuta qui e sono legatissima alla mia famiglia e ai miei amici. Non ho mai sentito l’esigenza di cambiare squadra perché la mia città mi ha sempre dato tutto quello di cui avevo bisogno. Oltre a giocare a basket ho studiato economia e ora lavoro in banca, tutto sempre a Torino.

[DESCRIZIONE : Napoli Lega A1 Femminile 2015-16 Opening Day 2015 Geas Sesto San Giovanni Ceprini Costruzioni Orvieto GIOCATORE : Giulia Arturi SQUADRA : Geas Sesto San Giovanni EVENTO : Campionato Lega A1 Femminile 2015-2016 GARA : Geas Sesto San Giovanni Ceprini Costruzioni Orvieto DATA : 03/10/2015 CATEGORIA : SPORT : Pallacanestro AUTORE : Agenzia Ciamillo-Castoria/ElioCastoria Galleria : Lega Basket Femminile 2015-2016 Fotonotizia : Napoli Lega A1 Femminile 2015-16 Opening Day 2015 Geas Sesto San Giovanni Ceprini Costruzioni Orvieto Predefinita :]

Credit: Elio Castoria

Pensi di esserti persa qualcosa non seguendo altre opportunità?

ARTURI: Non mi sento di aver perso niente, ho già ottenuto tanto dalla mia carriera fino ad ora, e sono sicura che andando avanti potrò ancora togliermi molte soddisfazioni. Per me vincere con il Geas ha un valore ancora più grande.

COEN: No, sono sicura di no. Sono una persona molto decisa e ho sempre avuto ben chiaro cosa volevo dal mio futuro. La mia città e la mia squadra mi hanno permesso sempre di ottenere quello che desideravo sia in campo che nella vita personale.

L’approdo in A1 (un ritorno per Arturi ed il Geas) è un premio per la tua costanza?

ARTURI: Naturalmente sì. Il ritorno in A1 ha il sapore di una promessa mantenuta, prima di tutto con me stessa, ma anche a tutte le mie giovani compagne fin da quando eravamo in A3. Questo percorso di risalita al massimo livello mi ha permesso di migliorare il mio bagaglio tecnico e caratteriale.

COEN: La promozione in A1 è un riconoscimento personale molto importante, ma è soprattutto un traguardo per la città, che mancava dalla massima serie da ben 32 anni. Il mio desiderio più grande era proprio quello di riuscire un giorno a portare la mia Torino di nuovo al vertice, perché è una città che ama il basket e merita grandi palcoscenici anche per le donne.

Cosa significa per te essere fedele ad una maglia?

ARTURI: Significa essere orgogliosa di portarla. Con il passare degli anni io sono diventata man mano sempre più fiera della mia fedeltà al Geas, anche perché in questo ambiente ho conosciuto davvero molte persone che mi hanno dato tanto. E poi, ovviamente, sono anche orgogliosa di vestire la stessa maglia che ha portato mia mamma (Rosi Bozzolo ndr)!

COEN: La fedeltà ad una maglia è uno dei valori fondamentali per me. Credo che poter dare davvero il massimo in campo si debba per forza essere anche coinvolti emotivamente: essere affezionati al Club, alle persone che lo compongono e alla maglia che si indossa.

Io che nella mia carriera sportiva di Società ne ho cambiate davvero tante un po’ le invidio queste due ragazze fortunate, ma anche caparbie e forti. Mi sembra che il loro sia un esempio di “matrimonio” perfettamente riuscito, in cui la fedeltà a una casacca si sposa alla determinazione per ottenere grandi risultati.