LBA - Sandro Gamba "Belinelli più utile a Bologna che a Milano ma non colma il gap"

LBA - Sandro Gamba "Belinelli più utile a Bologna che a Milano ma non colma il gap"

Appuntamento del martedì ancora una volta rispettato per leggere le opinioni del grande coach Sandro Gamba sulle pagine de La Repubblica edizione Milano. Mercato, Belinelli, corsa scudetto ed EuroLeague i temi della settimana.

Ho letto un gran parlare sull'arrivo meglio, sul ritorno ­ di Marco Belinelli in Italia e nella sua Bologna, di Milano che avrebbe rinunciato all'occasione e di cosa potrebbe essere necessario a rinforzare, eventualmente, l'Olimpia.

Dirò la mia: se un innesto vorrà e potrà fare, Ettore Messina si concentrerà su un lungo in più. E non perché manchino gli uomini per vincere lo scudetto: l'Armani resta la favorita, Belinelli o meno.

Ma se vorrà puntare decisa ai playoff di Eurolega, ad avvicinarsi il più possibile al primo livello e restarci in maniera durature, il settore su cui concentrarsi è lì. Con tre condizioni.

La prima è che l'eventuale nuovo arrivo sia buono sul serio, taglio Nba o occasione europea, insomma uno che possa aggiungere davvero peso.

Seconda: che sia uno specialista; non credo ci sia davvero bisogno di una stella, nel senso di giocatore che vuole molti palloni e tiri, meglio un
super­rimbalzista, meglio un difensore provetto capace di chiudere l'area e magari di aprire il gioco in velocità.

Terzo: che sia interno, perché non credo che all'Olimpia possa servire un lungo atipico, i tiratori ci sono, anche in ala forte (Datome o Brooks), mentre
un centro che dia profondità all'attacco fa sempre comodo.

Belinelli, dicevamo: arriva da stella, per la sua carriera e il contratto che gli garantisce la Virtus, e lo sarà senz'altro nel campionato.

Non so se sia un super­campione in assoluto ­ qualche perplessità sulla sua traiettoria Nba me l'hanno sempre data i suoi tanti cambi di canotta, ma ha vinto e bene;­ è di certo un'ottima guardia, atleta, grande tiro, grandissimo gioco senza palla.

E un agonista, uno da grandi sfide. La sfida l'ha lanciata certamente la Segafredo: punta al trono e non si nasconde, si è rafforzata dove voleva e lo ha fatto alla grande.

Continuo però a ritenere la profondità di Milano, la duttilità tattica che ti consente una rotazione a quindici giocatori, le alternative in mano a Messina
anche quando la stanchezza della stagione si farà sentire, una carta vincente.

Più soluzioni, e in generale secondo me un tasso atletico più sviluppato di quello della Virtus. Ma non sarà una sfida affatto scontata, anzi: il livello è da
giganti del passato.

Profondità e duttilità, abbiamo detto: armi che serviranno all'Armani fin da subito, in questo dicembre così fìtto di partite, e la supersfìda proprio a Bologna tra Natale e Capodanno.

È una qualità che Rodriguez e soci dovranno sfruttare al meglio, dopo aver messo in mostra carattere e voglia di vincere a Tel Aviv, un parquet dove si vince raramente ma mai per caso. Ne so qualcosa.