Italia, Pozzecco: «Giannis? Serve un cecchino. Mi fido dei miei giocatori»

27.08.2025 13:30 di  Iacopo De Santis  Twitter:    vedi letture
Italia, Pozzecco: «Giannis? Serve un cecchino. Mi fido dei miei giocatori»
© foto di Canu/Ciamillo

Il CT dell'Italbasket Gianmarco Pozzecco ha parlato in conferenza stampa presso la Spyros Kyprianou Arena di Limassol. Confermati con il taglio di Rossato i 12 per EuroBasket 2025, esordio previsto per giovedì 28 agosto alle ore 20.30 italiane (21.30 di Cipro) contro la Grecia in diretta su Rai Due, DAZN, Sku Sport Basket (canale 209), Now e Courtside 1891 FIBA. "Prima di tutto ci manca tanto Achille [Polonara], non è con noi perché non sta bene. Ci manca tantissimo. Ci manca tanto anche Tonut, perché entrambi sono parte della nostra famiglia. Quello che abbiamo costruito insieme negli ultimi anni è qualcosa che non è solo basket, molto di più. Ci mancano tanto. Poi vorrei ringraziare Rossato: è con noi dal primo giorno, e anche se sapeva che soprattutto negli ultimi giorni non sarebbe stato parte della squadra, è stato professionale e ci ha aiutato molto. Complimenti a lui, è un giocatore fantastico", esordisce Pozzecco.

Come arriva l'Italia
"Sono un po' preoccupato, negli ultimi giorni abbiamo avuto qualche infortunio con Ricci e Akele. Non si sono allenati da quando siamo arrivati a Cipro. Abbiamo aggiunto in ritardo Thompson e Gallinari, sapevamo potesse succedere. Ma stiamo lavorando, i ragazzi stanno lavorando duramente dal primo giorno. Mi fido dei miei giocatori, credo in loro". 

La Grecia, primo avversario
"Abbiamo giocato contro di loro qualche giorno fa. Hanno un grande coach come Spanoulis e tanto talento. Sappiamo che sono molto competitivi, cercheremo di fare del nostro meglio. Ogni gara sarà difficile, probabilmente quella contro la Grecia di più, ma saremo pronti. Abbiamo perso contro di loro senza tre giocatori importanti. Ma mi fido dei miei giocatori, vedremo. L'abbraccio con Giannis? Ci siamo incontrati alla fine dell'amichevole, mi ha visto che ero pronto a risaltargli addosso, mi sono fermato e gli ho detto "Scusa Giannis, non sono in forma". Ma è un grande ragazzo. Come fermarlo? Un mio amico fa il cecchino, lo metteremo in cima all'arena (ride). Probabilmente lo faremo nel primo quarto per non fargli giocare gli altri tre. Questo è l'unico modo per fermarlo, altrimenti è impossibile. Non lo è in NBA, figuriamoci qui".

Squadre sempre più competitive
"Il mondo sta cambiando, soprattutto nello sport. Ci sono differenza da quando giocai ad Atene e ora. Tante più squadre sono competitive. Ai miei tempi sapevi che bene o male saresti arrivato in fondo, perché le squadre competitive erano poche. Ora tutte possono perdere contro chiunque. Non è possibile per tutti noi, forse per due/tre squadre che sono chiamate favorite, come Serbia, Italia, Germania, ma per le altre è difficile. Ma questo è il nostro lavoro, dobbiamo lasciare i nostri fans sognare. Non posso dire che non siamo parte di quelle squadre che possono arrivare a medaglia".

Spanoulis e una prima partita (non) decisiva
"L'ho incontrato nel 1995, una partita amichevole tra le due nazionali. Non lo avevo visto prima e pensai: "Chi è questo ragazzo?" Era strano: non era atletico, alto, veloce. Ma aveva qualcosa di enorme. Non lo conosco bene, non abbiamo mai giocato insieme. Ma tutti sanno come è concentrato nel basket. Abbiamo parlato prima della amichevole, puoi sentire che lui ama il basket. Ha una grande mentalità che aiuta la squadra. Saranno sicuramente competitivi con lui, come lo è stato per tutta la sua carriera da giocatore. 
Chiaramente tutti pensano che la prima partita sia fondamentale. Ma non è vero: il mio amico Sandro De Pol era nella Nazionale del 1999 quando l'Italia ha vinto gli Europei, io non c'ero ma andai a vedere la prima partita. Giocarono contro la Grecia e persero. La seconda partita contro la Bosnia furono vicini a perdere, vinsero in qualche modo. Sicuramente tutti da oggi e domani, tutti gli allenatori pensano che la prima partita sia fondamentale, perché giocherai tutto il torneo con la stessa mentalità. Se inizi male, continuerai così. Può essere così, ma anche no. Tutti pensano sarà la gara più importante, ma forse non è vero".

A parlare anche il capitano NIK MELLI:
"Siamo molto entusiasti di essere qui, sarà una sfida. Cercheremo di giocare nel modo migliore per avere più possibilità di andare avanti. Chiunque può battere o perdere contro chiunque. Dobbiamo pensare a una partita alla volta, sarà una sfida. Stiamo ricevendo un grande supporto dai tifosi, sappiamo di avere un paese dietro di noi: questo è il bello di giocare per una Nazionale. Speriamo di giocare abbastanza bene per rendere noi e chiunque ci stia guardando contenti".

La sfida alla Grecia
"La Grecia ha un ottimo roster, non solo Giannis. Sanno come giocare e come vincere. Sono allenati molto bene. Probabilmente è la favorita nel girone. Sono intensi fisicamente, un roster profondo, tutti possono fare tutto. Sarà una sfida, ma sicuramente non sarà come la partita di 3/4 giorni fa, non sarà un'amichevole. Sarà una storia differente. Loro erano senza Giannis, noi senza altri giocatori importanti. Quindi vedremo. Come fermare Giannis? Questa è una domanda per il coach".

Achille Polonara
"Sicuramente è venuto naturale sentirsi parte della situazione di Achille Polonara. Tutti si sono sentiti molto toccati e coinvolti quando hanno saputo la notizia, Achille è nel nostro gruppo come squadre. Lo abbiamo chiamato tutti i giorni. Spissu ha un rapporto speciale con lui e penso ci abbia parlato tutti i giorni, con Facetime o altre tecnologie che permettono di essere sempre in contatto. Riguardo a questo non posso dire niente ai miei compagni di squadra, non direi che siamo in missione per lui, o qualcosa del genere. Ma sicuramente è qualcosa al quale pensiamo, pensiamo per lui e se riusciremo a fare qualcosa di buono sarà anche per lui e grazie a lui".