Olimpia: Messina sulla sconfitta con Tortona, l'infermeria, le scelte nel finale

Olimpia: Messina sulla sconfitta con Tortona, l'infermeria, le scelte nel finale
© foto di Savino Paolella

Il coach dell'Olimpia Milano Ettore Messina commenta dalla sala stampa del Forum la sconfitta alla prima di campionato contro Tortona"Ovviamente il dispiacere più grosso è non aver vinto nella sera in cui onoriamo il signor Giorgio Armani, una cosa che resta e un dispiacere che resterà. Faccio i complimenti a Mario [Fioretti], hanno sfruttato i nostri punti deboli, limitato i punti di forza. Hanno chiuso molto l'area, lasciandoci molti tiri aperti con determinati giocatori. Hanno aiutato tanti, chiuso le penetrazioni. La terza cosa è una cosa di cui dovremo abituarci: abbiamo 12 doppi turni infrasettimanali, la domenica dobbiamo trovare l'energia per vincere. Non possiamo la domenica fare partite senza la necessaria energia. La partenza è stata buona, ma una volta preso il vantaggio la difesa è stata molto scadente. Ci siamo innervositi chiudendo sotto il primo tempo. Non abbiamo prodotto niente per i primi sei minuti del terzo quarto, un festival degli orrori difficilmente credibili. Piano piano, ed è importanti, siamo riusciti a ritrovare il filo della matassa, riprodurre gioco, muovere di più la palla. Ma una volta andato in vantaggio siamo tornati indietro, abbiamo vissuto da tre punti e in difesa abbiamo subito penetrazione e conseguente rimbalzo. Sono cose su cui dobbiamo lavorare".

Le chiavi della rimonta
"Credo che il ritorno in partita sia stata basata su una difesa degna di questo nome, producendo molte azioni consecutive dove siamo riusciti a dare un tiro marcato, prendere rimbalzo e andare in contropiede. Che di solito ha sempre un effetto di ridare fiducia alla squadra, canestri facili in contropiede, ma tutto è nato dall'atteggiamento difensivo che fino a quel momento era stato estremamente scadente".

Mancanza di motivazioni?
"Se non hai motivazioni a giocare all'Olimpia Milano in condizioni contrattuali, tecniche, umani eccellenti, poi bisogna trovare il proprio spazio. Abbiamo scelto di avere uno straniero in più quest'anno sperando di fare un passo avanti in più in EuroLega. E questo ha limitato l'utilizzo in EuroLega di determinati giocatori. C'è solo da rimboccarsi le maniche, giocare e prendere i minuti di quello vicino. Se uno si deprime, io onestamente non ci posso fare niente".

La situazione infermeria
"Toté sta recuperando, sta lavorando bene ma ancora non si allena con la squadra. Se devo fare un'ipotesi, per almeno altre due settimane non sarà disponibile. Speriamo di avere Lorenzo Brown per qualche minuto giovedì, per Shavon Shields e Vlatko Cancar stiamo valutando giorno per giorno come vanno le cose. Cancar - come ha detto nell'intervista di recente - bisogna aiutarlo con un recupero importante del tono muscolare, allenamenti individuali e qualche minuto gradualmente. La nostra presunta lunghezza è diventata più corta. Quindi ricollegandomi alla domanda prima, è una bella occasione per farsi trovare pronti ed avere minuti a disposizione. Purtroppo la gente corre, non possiamo andare in campo senza farsi trovare pronto anche dopo non aver giocato una settimana".

Il quintetto finale senza Ellis
"Mi è sembrato che oggi, alla fine di una settimana molto impegnativa, Quinn Ellis oggi non ne avesse. Mi sembrava svuotato. Ho preferito andare con quel terzetto, come fatto a Belgrado contro la Stella Rossa, per avere tre giocatori di taglia per aiutarci in difesa. Ho preferito andare con questi tre ragazzi grossi".