LBA - Dino Meneghin sull'Olimpia: «È frustrante. Prestazioni così generano insicurezza»

LBA - Dino Meneghin sull'Olimpia: «È frustrante. Prestazioni così generano insicurezza»

Intervistato da La Repubblica Ed. Milano, Dino Meneghin ha commentato così la sconfitta nella finale di Coppa Italia dell'Olimpia Milano contro Napoli. «È frustrante. Prestazioni così generano insicurezza, portano a chiedersi cosa non va all’interno di una squadra e tanti dubbi, su un giocatore, tra i giocatori, sui cambi dell’allenatore, sul tipo di gioco. E la rabbia di non riuscire a capire il perché hai fatto una così brutta figura. Oggi, con roster lunghissimi, è più complicato perché, se un giocatore fa due errori, va in panchina, perde fiducia, si arrabbia. Io sapevo che sarei rimasto in campo anche sbagliando, potermi rifare mi dava serenità. In più, gli avversari, soprattutto gli americani, contro l’Armani moltiplicano la loro concentrazione e aggressività, sperando di fare il salto di qualità ed essere ingaggiati da Milano. Bisogna essere sempre preparati ad affrontare delle motivazioni extra».

I suoi consigli per Milano. «Nulla di speciale. La rinascita parte dal primo allenamento dopo la sconfitta, dall’autocritica, dal non scaricare le colpe sugli altri anche se hai giocato bene, dalla voglia di riscatto, dalla rabbia che parte dallo stomaco. Perdere ti mette in discussione e, più che affidarti alle cose che sai fare bene, ti costringe a concentrarti e migliorare quelle nelle qui non ti senti così a tuo agio. Nei momenti più critici, Dan Peterson ci faceva fare allenamenti interi di tre contro tre a metà campo, una specie di playground, per farci concentrare solo sulle cose essenziali dell’attacco e l’aiuto tra di noi in difesa».