LBA - Vanoli Cremona, Trevor Lacey: “Amo prendere i tiri pesanti"

LBA - Vanoli Cremona, Trevor Lacey: “Amo prendere i tiri pesanti"
© foto di Claudio Degaspari/Ciamillo

Trevor Lacey, playmaker della Vanoli Cremona ha parlato della sua capacità di prendersi e realizzare dei tiri pesanti in una lunga esperienza professionale, anche in Italia, sulle colonne de La Provincia.

Tiri decisivi. “È vero, è una mia caratteristica. Mi piace molto sapere che la squadra crede in me, si affida a me in certi momenti e anche io so di saper prendere la giusta decisione nei passaggi determinanti dell'incontro. Per gran parte della mia carriera fino a questo momento, mi sono trovato nella condizione di caricarmi di responsabilità ed è uno degli aspetti che più mi piacciono del mio modo di giocare.”

Lacey affronta le partite e la vita sempre con il sorriso. “Che sono sempre sorridente è vero. Sono proprio un positivo in generale. Apprezzo la vita e quello che ci regala ogni giorno, però non è affatto vero che non mi arrabbio mai, credetemi. In alcune occasioni mi arrabbio e pure parecchio, ma non mi piace farmi prendere dal nervosismo, farmi annebbiare dalla rabbia. Perché non si prendono mai decisioni corrette quando si è arrabbiati e questo rischierebbe di rovinare delle scelte in momenti fondamentali del gioco. Ecco perché sembro sempre misurato. Perché cerco di non perdere mai il controllo.”

A 10 anni dalla sua prima presenza in Italia, com’è cambiata la Serie A per Trevor Lacey. “Tantissimo. E anche in modo molto rapido. In passato c'era un gap molto più grande tra chi veleggiava nella parte bassa della classifica e chi invece era chiaramente una squadra di alto livello destinata quantomeno a giocare i playoff. E te ne rendevi conto da subito, da prima che iniziasse la stagione. Ora invece è tutto diverso. Fai fatica a fare pronostici, perché non ci sono più grandi differenze tra una squadra e l'altra. Ci possono essere squadre che non ti aspetti che arrivano a fare campionati quasi di vertice e altre che magari penseresti destinate ad un campionato nella metà alta della classifica, che vanno apparentemente in modo inaspettato in grandi difficoltà. Da un certo punto di vista è anche più bello. Non c'è mai niente di scontato così. E ogni partita diventa una lotta.”