LBA - Pesaro, Carlos Delfino e le difficoltà al tempo del Covid-19

LBA - Pesaro, Carlos Delfino e le difficoltà al tempo del Covid-19

Carlos Delfino e la vittoria nell'ultima di campionato sulla Reggiana. Bella e importante vittoria, arrivata in un lungo periodo di difficoltà, generali e anche della squadra, a causa della pandemia. 

Sopravvissuti. Siamo dei sopravvissuti, abbiamo retto bene davanti alle avversità di trovarci senza un compagno, non allenarci e poi tornare­. L'altro
giorno ridevamo delle vittorie e, mentre andavo in spogliatoio, ho chiesto ad Ario dei record bruciati.

Sono contento, giochiamo senza il pubblico e il suo calore, ma allo stesso tempo quando vado a fare la spesa l'affetto lo sento, la gente è interessata, sa bene cosa succede.

Anche se giro con la mascherina in spiaggia c'è sempre qualcuno che mi riconosce e mi urla qualcosa.

Stanchezza. Molto. Quando ho chiacchierato la prima volta col coach non mi ha mai parlato di un minutaggio, lui mi conosce e io voglio dare il mio apporto.

Con Sassari ho giocato oltre 30' e l'allenamento seguente mi sono infortunato alla gamba. Jasmin mi ha chiesto: "Come ti senti?". Ho detto: "30' sono molti, 15' pochi, cerchiamo di trovare un compromesso(ride ­ndr).

Restrizioni. Ridevo con Edin (Mujakovic ­ ndr), che ha segnato all'ultimo secondo, il suo telefono non smetteva di squillare. Gli ho detto: "Purtroppo non puoi andare fuori". Il problema oggi è non riuscire a festeggiare, a me non cambia niente, ma ai giovani sì.

Covid. Concordo con l'intenzione della LBA di andare avanti. Leggo che il vaccino è vicino, che chi ha avuto il virus ha un po' di immunità. Credo che non si andrà oltre il fermare quattro gare su otto, cosa avvenuta nell'ultimo turno.

Ho vissuto in America, a Natale il mondo è fermo ma gli sportivi giocano, il valore sociale conta. Con la salute ovviamente al primo posto.