Il paradosso dell' All Star Game senza stelle azzurre

Piero Scibetta) - All. Star. Game. Mettete insieme queste tre parole e viene fuori «la partita delle stelle», che dovrebbe essere l'evento-vetrina del basket italiano. Domenica a Biella andrà in campo una selezione dei migliori stranieri della serie A (il quintetto è stato votato dal pubblico) contro la nostra Nazionale. Purtroppo non sarà l'Italia che ha entusiasmato tutti in estate, ma una «sperimentale» con tanti giovani che messi insieme segnano appena 4,7 punti in 15,7 minuti di media in campionato. Le povere cifre sono pure aumentate grazie alla convocazione di Stefano Gentile dopo la rinuncia per problemi fisici di Massimo Chessa (che tra l'altro gioca in Lega2, come David Cournooh). Sono stati convocati anche Alessandro Amici (Pesaro) e Awudu Abass (Cantù): il primo ha segnato proprio nell'ultima gara giocata i suoi unici 4 punti in campionato, l'altro non ha nemmeno ancora tirato in questa regular season. Solo tre degli azzurri convocati giocano almeno 20' e il ct Pianigiani assente È stato lui a imporre una selezione di giovani a partita (D'Ercole a Roma, Stefano Gentile a Caserta, Polonara a Varese), solo uno dei 10 migliori marcatori italiani del campionato sarà della partita (sempre Polonara). La precedente edizione dell'All Star Game si era giocata a marzo, mentre la data di questa ha fatto discutere: «Ci è stata imposta dal calendario dell'Eurolega, che prevede una pausa solo in questi prossimi giorni - spiega Valentino Renzi, presidente della Legabasket - e così abbiamo dovuto conciliare l'evento con le necessità dei club». Nella decisione ha influito anche la Federazione. «Inizialmente non volevamo aderire - precisa il presidente Fip uscente Dino Meneghin - visti anche gli impegni con il Fenerbahce Istanbul del ct Simone Pianigiani, che non sarà presente alla partita (ci sarà invece il suo vice Luca Dalmonte, ndr). L'idea di far giocare la Nazionale sperimentale è stata proprio di Pianigiani e noi l'abbiamo accolta con entusiasmo, perché sarà un'esperienza utilissima per i nostri giovani e un'occasione per far vedere cosa c'è dietro la Nazionale maggiore». Quale esperienza, però? L'All Star Game è per definizione una partita-spettacolo, di sicuro i giocatori che vi partecipano non avranno come primo pensiero quello della vittoria. Gianmarco Pozzecco, che ha appena iniziato la sua nuova carriera di coach (a Capo d'Orlando, in Lega2), queste gare le conosce bene e rappresenta ancora oggi il tipo di giocatore perfetto per un All Star Game: «La gente va a queste partite per divertirsi e per vedere dei personaggi, oltre ai bravi giocatori. Per chi va in campo, invece, è come giocare al Campetto a fare due tiri. Si tratta di un'attrazione, certo. Temo però che in questa edizione di suggestivo ci sia poco. Un All Star Game deve essere qualcosa di emozionante. Sarà bello rivedere Carlton Myers e Antonello Riva che si esibiranno nella gara di tiro da 3 punti, ma non credo sia giusto né meritocratico mandare alla partita delle stelle chi ancora ha tutto da dimostrare, anche se ovviamente per i ragazzi sarà un'esperienza da ricordare». Oltre all'Italia sperimentale, però, vanno sottolineati i molti forfait fra gli avversari (gli ultimi diTravis Diener e Craig Brackins) e un paradosso: Gigi Datome, ala di Roma e miglior giocatore del campionato (18,6 punti, 5,9 rimbalzi), farà solo la gara di tiro da 3. Peccato, perché l'All Star Game dovrebbe essere una vetrina di e per tutti. Noi, invece, puntiamo a far fare esperienza ai giovani. Nostutócìn elei bis? Lo scorso All Star Game, disputatosi nel marzo del 2012 a Pesaro, vide la vittoria per 91 a 85 della Nazionale maggiore sui migliori stranieri del campionato, con 27 punti e premio quale miglior giocatore della partita (mvp) per Daniel Hackett. L'ALL STAR GAME NACQUE NEL 1982 Il 1°AII Star Game risale al 12 maggio 1982 e fu una sfida tra i migliori giocatori della Serie A1 contro quelli della Serie A2. Si giocò al Palasport di San Siro (poi crollato nel 1985) e vinse la selezione di A2 per 133-125, mvp Mike D'Antoni e Abdul Jeelani