LBA - Carlos Delfino, a 40 anni un totem senza età scrive un libro

LBA - Carlos Delfino, a 40 anni un totem senza età scrive un libro
© foto di FIBA.Basketball

L'ultimo infortunio è arrivato alla Coppa America, vinta nell'estate 2022 con l'Argentina. La vita di Carlos Delfino è costellata dai suoi infortuni, dalla sua testardaggine, dalla voglia di giocare a 40 anni, da questa terza o quarta giovinezza a Pesaro: Le sue parole nell'intervista della Gazzetta dello Sport.

L'ultimo stop. "Durante una partita ho preso un calcio sul mio piede debole, il destro che ho dovuto operare 7 volte per la rottura di un osso che mi è costata due anni e mezzo senza giocare­. Sulle prime non sembrava nulla di serio, l'ho un po' sottovalutato, ma quando ho iniziato la preparazione estiva è riaffiorato il dolore. Con una terapia conservativa sono riuscito a recuperare perdendo le prime 8 giornate di campionato. Sono tornato a Trento, carico e deciso a rifarmi. E adesso sono pronto a offrire il mio contributo di esperienza a Pesaro. So quello che posso ancora dare alla squadra e quello che devo lasciare agli altri."

Perché sono ancora qui. "Sto scrivendo un libro sulla mia vita insieme con uno scrittore e psicologo argentino. I capitoli degli infortuni, la mia sofferenza e resilienza sono quelli più forti. Perché spiegano il mio amore e la mia passione per il basket. Avrei potuto mollare tante volte e invece sono ancora qui. Non ho ancora deciso il titolo. Ma ho già detto tanto."

Il più vecchio in campo? "Se lo sentissi non giocherei più. Vedo tante partite e non credo di essere il più lento o il più facile da marcare tra tutti i giocatori della Serie A. Io 40 anni non me li sento. Perché vado avanti? Perché c'è coach Repesa che continua a dirmi che mi sono riposato quando ero infortunato e non la mia età sportiva non corrisponde a quella anagrafica. Repesa continua a stimolarmi, ormai è il mio agente."

Pesaro. "Sono nella squadra e nella città giuste per me. Quest'anno siamo partiti bene, c'è un bel clima nello spogliatoio. L'obiettivo è avere continuità. Quanto a me, qui vivo una situazione aperta a qualunque ipotesi di futuro. A giugno ne parlerò col presidente Costa e col Consorzio. Per andare avanti devo sentirmi bene fisicamente perciò utile alla squadra. Quando non sarà più cosi, smetterò."

Oggi c'è la sfida con Varese per un posto ai playoff. "È prematuro parlarne. Anche loro hanno iniziato forte, al momento ci stanno davanti in classifica. Per me è un duello a distanza col mio amico ed ex compagno Scola. Varese corre e tira veloce, fa un basket diverso. Noi dovremo essere bravi a controllare il ritmo. È una partita difficile per entrambe le squadre. Mi aspetto una bella battaglia. Noi siamo pronti."