Antonello Riva, dove va la pallacanestro italiana: Serie A, Nazionale, futuro

Antonello Riva, dove va la pallacanestro italiana: Serie A, Nazionale, futuro

Antonello Riva è un nome scolpito nella pietra della storia della pallacanestro italiana, fosse anche solo per il fatto che detiene il record di punti segnati in serie A con 14.397. L'intervista su QN in edicola oggi però non è soltanto un amarcord, ma una serie di interessanti e genuine opinioni sul basket contemporaneo.

Ieri e oggi: differenze. "Il passaggio dai 30 ai 24 secondi ha cambiato molto il gioco, ora è difficile vedere giochi elaborati che portano a soluzioni complesse. Si parte sempre da un pick'n'roll, talvolta è un po' monotono. Lo sbilanciamento attuale del gioco sul tiro da 3, invece, avrebbe esaltato ancora di più il mio tiro. D'Antoni lo diceva già quando mi allenava a Milano, avrebbe portato grandi vantaggi a chi lo avrebbe usato tanto".

Record di punti, ricordi. "In uno sport di squadra i record individuali contano relativamente, ma se sono ancora li dimostrano la serietà di una carriera in un cui ogni sera ho provato a dare il massimo. Fu una serata speciale, in Italia non si può sospendere una partita per un record, anche se negli USA ci costruiscono degli show. Invece l'arbitro Baldini, fermò lo stesso il gioco, mi diede il pallone, mi fece applaudire, un ricordo splendido."

Titolo 2022-23. "Milano è forte e profonda, ha esperienza e sa come gestire il doppio impegno con l'Eurolega. Sono curioso di vedere come si adeguerà la Virtus Bologna, perché è come giocare due campionati. Poi mi piace il rinnovamento di Venezia. La lotta per il titolo si limiterà a queste tre".

Nazionale azzurra tra le prime otto in Europa. "Dobbiamo convincerci che quello è il nostro livello. Un tiro libero in più o in meno cambia poco. A ridosso delle primissime ci siamo anche noi. Magari siamo ad un oriundo di distanza da un risultato ancor migliore (dice ridendo, ndr). E' anche vero che non raggiungiamo la semifinale da 20 anni, si può crescere ancora. Andrebbe strutturato un progetto decennale in cui allargare la base. I coach italiani sono bravi, ma serve più materiale umano."

Come migliorare la pallacanestro italiana. "In primis gli impianti, mentre a Berlino 15 anni fa ne costruivano uno fantastico con tante attività interne, a Roma da dirigente facevamo fatica a trovare lo spazio per un food truck fuori dal palazzetto. Siamo anni indietro. Poi bisogna entrare a fare attività nelle scuole, penetrare nel tessuto cittadino, portare il basket ai bambini, mettergli una palla in mano."