A2 F - La Passalacqua Ragusa affronta la Futurosa Trieste in trasferta

A2 F - La Passalacqua Ragusa affronta la Futurosa Trieste in trasferta

"Non sarà una partita facile" potrebbe essere il leitmotiv della stagione ma affrontare Trieste nel secondo turno del campionato di basket serie A2 femminile, per la Passalacqua non sarà una passeggiata. Ragusa ritrova Federica Mazza che seppure con cautela ha ricominciato ad allenarsi; la capitana Consolini è alle prese con il taglio tra il dito indice e medio della mano destra, che ancora sta dando fastidi. La Passalacqua Ragusa riparte da tutto il buono che c’è stato del match contro Ancona e parte alla volta di Trieste con qualche consapevolezza in più. I meccanismi di gioco, la conoscenza reciproca di attitudine e movimenti anche sotto lo stress della partita, la compattezza di squadra, ha portato le aquile allenate da Mara Buzzanca ad esprimersi con fluidità crescente. In casa Futurosa brucia la sconfitta subìta a Faenza; una rimonta di carattere e determinazione, aveva portato la squadra di Mura, sotto anche di 18, ad arrivare al canestro del sorpasso a tre minuti dalla fine salvo poi cedere nel finale e nell’esordio al Pala Rubini di Trieste, davanti al pubblico amico, venderà cara la pelle.

"Sarà una partita difficile - commenta Laura Perseu, assistant coach Passalacqua -. La Futurosa ci aspetta al suo debutto in casa. Trieste ha perso in trasferta dopo una grande rimonta e sarà sicuramente carica. Dobbiamo concentrarci sulle nostre qualità. Della nostra vittoria contro Ancona al primo turno di questa stagione, ci teniamo il buono che abbiamo visto. Il fatto di avere disputato poche amichevoli di pre campionato può essere una delle ragioni per le quali la squadra ha stentato un po’nei primi due quarti di gioco ma ci teniamo la reazione della seconda parte del match e la sempre crescente conoscenza che le ragazze hanno delle loro caratteristiche e del giocare insieme".
Si gioca sabato alle 15.00 al Pala Rubini di Trieste. Gli arbitri dell’incontro saranno i signori Marco Zuccolo di Pordenone e Filippo Toffano di Venezia