Igor Kokoškov: ritorno a Belgrado, futuro dei giovani europei, business NBA

Igor Kokoškov: ritorno a Belgrado, futuro dei giovani europei, business NBA
© foto di anadolu efes

Venerdì sera il Partizan Mozzart Bet ospiterà l’Anadolu Efes per il terzo turno di EuroLeague, in una sfida che promette spettacolo e rivalità. Per Igor Kokoškov, nuovo allenatore del club turco e originario di Belgrado, sarà un momento speciale: “Per me è sempre un’emozione tornare a casa. Non voglio sembrare patetico, ma questa è il mio città, sono cresciuto qui. Non tornavo a Belgrado da due anni, quindi è tutto molto emotivo”.
Interrogato sullo stato del basket europeo e sull’esodo dei giovani verso gli Stati Uniti, ha dichiarato: “È un tema che merita un’analisi profonda. L’Europa pagherà il prezzo della mancanza di coraggio nel far giocare i giovani. In America, i ragazzi ricevono istruzione, borse di studio e anche compensi. Non tutti finiranno in NBA, ma partono tra i 17 e i 23 anni. L’unico modo per trattenerli è offrire qualcosa di meglio. Non si può biasimare gli allenatori di EuroLeague: ogni partita è una pressione. Qui non esiste la ‘visione d’insieme’ americana, ogni gara è una finale.

Kokoškov ha anche commentato la scelta del giovane Miikka Muurinen di firmare con il Partizan anziché andare in un college americano: “È stata una sorpresa, ma frutto di buoni negoziati. Probabilmente ha influito il fatto che Željko Obradović sia l’allenatore: è una figura attrattiva per un giovane che punta al draft e all’NBA”.
Infine, ha lanciato un monito sul ruolo dell’NBA in Europa: “Tutte le decisioni nello sport sono dettate dall’economia, non dai tecnici o dagli ex giocatori. Le grandi corporation come la NBA vogliono dominare il mercato, non sviluppare il basket europeo. Come EurolLeague dobbiamo offrire qualcosa di meglio. La NBA vuole trasformare lo sport in business, e non è una cattiva idea, ma dobbiamo essere consapevoli di quello che succederà.