Qui Olimpia: con le spalle al muro, il talento potrebbe davvero rigenerare il gruppo

Si dice che la panchina di Banchi traballi sotto un presunto arrivo di Ettore Messina, si dice che il tecnico compresi i giocatori che hanno contratto in essere (Gentile, Hackett, Moss e Samuels) saranno confermati per la prossima stagione. Crediamo che questo sia l’ultimo dei pensieri del gruppo EA7 Olimpia Milano in questo momento perché seppur sotto 3-2 nella serie, c’è ancora da potersi giocare il diritto di tornare a Milano per la bella. Luca Banchi è arrivato in Lombardia con l’aura del tecnico consacrato, ma era stato così anche per Scariolo; inserito in un contesto però che, nella professionalità specifica che occorre per gestire una società di basket, si è dimostrato deficitario a tutti i livelli. Se ne sarebbe accorto Armani, se è vero che finite le finali, la rivoluzione vedrà Proli lasciare il ruolo che occupa a prescindere dal risultato, con la probabile promozione a presidente di Portaluppi.
Indubbiamente Banchi, Moss e Kangur, e poi da fine dicembre Hackett, avevano impoverita la consistenza tecnica dell’avversaria dominatrice del nuovo millennio al di là di ogni più rosea previsione. Ma la pallacanestro non è matematica, c’è il campo e tanti piccoli e grandi dettagli da curare, analizzare, metabolizzare. Il compenso degli atleti riflette sempre il loro valore individuale, ma la consistenza del gruppo non ha prezzo. E se in gara 5 il tecnico nato a Grosseto raschia il fondo del barile per vedere se il volenteroso Cerella può aiutare la squadra più di un talentuoso Gentile, c’è materia per riflettere attentamente prima di fare promesse e proclami financo attribuire un ruolo da capitano a chi carisma non ha dimostrato di averne.
Stanotte Gentile potrebbe essere chiamato al Draft dai Sixers, e forse in una pallacanestro differente il talento del giovanotto si potrebbe esaltare ancora di più. Ma San Antonio ha indicato una strada che sta facendo proseliti negli USA, dove cresce l’interesse verso i tecnici europei che il concetto di gruppo lo hanno sviluppato meglio dei loro colleghi statunitensi; pensiamo che un Blatt non passerà inosservato nella NBA, che anche quest’anno ha dimostrato che non è tutta e solo una questione di soldi. Quindi non dare per spacciata l’Olimpia prima del 40’ di stasera; due giorni sono un soffio di tempo per metabolizzare il duro passaggio da 2-0 a 2-3, ma allo stesso tempo l’essere con le spalle al muro potrebbe compattare un gruppo che per una volta potrebbe andare davvero dietro al suo tecnico. Che deve dimostrare però di avere le idee chiare almeno quanto i suoi giocatori sul perimetro, il primo default delle statistiche milanesi. Il basket non è matematica, ma la matematica aiuta a capire il basket.