"72 ore tra una gara e l'altra": FIFA pensa alla salute degli atleti, invece EuroLeague...

A margine dell'ennesima occupazione dei palinsesti televisivi e mediatici estivi operata dal football con il Mondiale per club, la FIFA interviene con un atto concreto per la salvaguardia della salute degli atleti. L'annuncio infatti arriva a ridosso della finale tra PSG e Chelsea, ed è molto chiaro: "C'è consenso sul fatto che ci debbano essere almeno 72 ore di riposo tra le partite e che i giocatori debbano avere un periodo di vacanza di almeno 21 giorni alla fine di ogni stagione. Questo periodo dovrebbe essere gestito individualmente da ciascun club e dai giocatori, anche in base ai rispettivi calendari delle partite e tenendo conto dei contratti collettivi applicabili." Le prossime novità, scrive Tuttosport, sarebbero orientate verso la concessione di un giorno di riposo a settimana e che le esigenze di viaggio, così come le condizioni climatiche, costituiscano un fattore da considerare nella pianificazione futura dei tornei.
Per contraltare, nella pallacanestro, abbiamo che la NBA non si preoccupa minimamente della necessità di salvaguardia della salute. A proposito hanno realizzato un ampliamento del roster di ogni squadra che oggi arriva a diciotto giocatori e abbiamo visto che, con diverse eccezioni, ci sono stati diversi casi di squadre andate a referto con appena otto giocatori di cui alcuni contrattualizzati con Exhibit 10 per giocare due o massimo tre partite consecutive. E abbiamo EuroLeague che, non paga di giocare diverse volte turni infrasettimanali con 48 ore scarse di riposo in cui si comprende anche il viaggio da un palazzo ad un altro, ha allargato il numero delle squadre portando i doppi turni a dieci. Ma per fortuna nel basket non arrivano lamentele da parte degli atleti o dei loro sindacati, così che gli allenatori sconfitti possano continuare a crearsi alibi con la stanchezza dei giocatori e il susseguirsi stringente di partite e viaggi.