Le precisazioni del Procuratore della FIP

Gentile  Dr. Campana
ho atteso qualche mese prima di interloquire con il suo sito, anche per non alimentare inutili polemiche, nonostante in più occasioni abbia letto frasi e parole non attinenti alle problematiche del caso che mi potevano riguardare.
Alla lettura del Suo articolo del 5-10-2011 intitolato: “Ricorso inammissibile, per Paternicò confermata la frode sportiva” però ritengo di dover precisare alcune circostanze lesive della mia immagine non solo di Inquirente Federale, ma anche di professionista operante in ambito giudiziario.
Infatti l’affermazione da Lei riportata al centro dell’articolo succitato con la quale si sostiene, a proposito della intercettazione Paternicò/Garibotti che la stessa “ …certamente era nelle bobine che la Fip ha ritirato dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, ma il Procuratore del basket avrebbe detto di non averla mai vista”  riferisce una circostanza non veritiera e conseguentemente concretizza elementi offensivi e diffamatori nei confronti del sottoscritto e dell’Ufficio che rappresento.
Infatti nonostante le numerose verifiche svolte per scrupolo professionale, tra le carte e le bobine ritirate dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria non è stato rinvenuto né il dischetto, né la trascrizione dello stesso relativi al colloquio Paternicò/Garibotti, conosciuto all’Ufficio solo dopo la consegna dello stesso da parte della tesserata Cia Luca Cristina.
Per quanto riguarda la questione relativa alla lettera del Presidente del C.P. di Catania, Michelangelo Sangiorgio, nel rispetto della normativa deontologica vigente, essendo pendenti vari procedimenti dinanzi a diversi Organi Giudicanti, mi astengo da ogni considerazione, che se necessario, verrà fornita nelle sedi più opportune ed al momento giusto.
Sono invece  costretto a ritenere ancora una volta gravemente offensive le frasi da Lei inserite nell’ultimo capoverso dell’articolo del 5 ottobre u.s., quando Lei auspica “ ….che la Fip indagasse su chi e quando ha ritirato le bobine, se c’è stata la dovuta diligenza, considerata la gravità dei contenuti che hanno risvolti penali ….” .
La informo che l’unico responsabile del ritiro presso gli Uffici della Procura della Repubblica di Reggio Calabria sono io e poiché questo sembra essere il prosieguo dell’altra inaccettabile allusione, relativa al fatto che io stesso avrei detto di non aver mai visto la nota intercettazione (pur essendo la stessa secondo i Suoi informatori presente nel fascicolo consegnatomi dai magistrati calabresi) sono a contestarLe quanto affermato, perché è di tutta evidenza che dietro la richiesta di intervento della Fip nei miei confronti, si torni nuovamente ad insinuare una mia attività illecita o quantomeno negligente.
Non Le consento di ipotizzare né l’una, né l’altra cosa, a meno che Lei non sia in possesso di idonea documentazione che provi, senza alcun dubbio, quanto da Lei affermato.
Le sarei quindi grato se, a tutela del mio buon nome e di quello dell’ufficio che rappresento Lei pubblicasse sul sito Pianetabasket questa mia missiva in forma integrale, onde consentirmi di replicare tempestivamente a quanto polemicamente (ed inutilmente) Lei ha ritenuto di dover inserire nell’articolo del 5 ottobre u.s.
RingraziandoLa per l’attenzione e per l’ospitalità Le invio distinti saluti.
Avv. Roberto Alabiso, PROCURATORE FEDERALE
Roma, 6 ottobre 2011
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Gent.mo avv. Alabiso, 
considerata la sua richiesta  di precisazione, premesso di non aver assolutamente voluto  screditare il suo lavoro, ma cercare di approfondire  una Baskettopoli ancora oscura, ho comunque inoltrato la sua missiva all’editore del sito sig. Roberto Bernardini per le determinazioni di sua competenza.
Osservo in ogni caso, a tutela del mio lavoro e della mia professionalità, quanto segue, riservandomi di approfondire alcune questioni e di ritornare se del caso sull’argomento:
1) …certamente era nelle bobine che la Fip ha ritirato dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, ma il Procuratore del basket avrebbe detto di non averla mai vista. Commento: forse lei la legge in modo diverso: richiesto al vicepresidente Laguardia, che le potrà confermare, se mai la Fip aveva ritirato le bobine, mi ha detto testualmente "il procuratore ha giurato sulle figlie (o la figlia) che lui non le ha mai viste". Quindi ho riferito una frase autorevole, non volevo mettere di mezzo le figlie ne Laguardia, ma sopratutto caro Avvocato parlo di BOBINE RITIRATE DALLA FIP, e non ho fatto speculazioni su chi abbia ritirato, non mi riferivo a lei e non sapevo, prima che me lo scrivesse, che lei fosse l’unico autorizzato a ritirarle.
2) Sono sconcertato quando afferma che lei  "ritiene ancora una volta gravemente offensive" le frasi contenute nel capoverso, e cioè:“ ….che la Fip indagasse su chi e quando ha ritirato le bobine, se c’è stata la dovuta diligenza, considerata la gravità dei contenuti che hanno risvolti penali". Ribadisco:  io chiedo alla Fip - fiducioso che passerà a lei questo desiderio di tutto il basket -  di conoscere da dove sono uscite queste bobine, perché sono uscite solo tardivamente, a che scopo... Mentre la gravità dei contenuti che hanno risvolti penali è frutto di un parere richiesto a un Procuratore della Repubblica al quale ho mostrato le carte.
3) In merito infine a "Per quanto riguarda la questione relativa alla lettera del Presidente del C.P. di Catania, Michelangelo Sangiorgio, nel rispetto della normativa deontologica vigente, essendo pendenti vari procedimenti dinanzi a diversi Organi Giudicanti, mi astengo da ogni considerazione, che se necessario, verrà fornita nelle sedi più opportune ed al momento giusto. ", ho appreso che la dott.sa D'Andria ha citato come elemento probatorio anche  la dichiarazione di questo Sangiorgio, mentre in una sua nota dopo essersi recato in Sicilia citava, se non erro, genericamente di testimoni escussi senza fare nome. Quindi ho riportato la dichiarazione virgolettata con la quale la Giudicante rimandava a lei le carte ravvisando il reato di "frode sportiva".
Colgo l'occasione per chiederle riscontro della “missiva anonima” che denuncia irregolarità di certi personaggi Fip citati con nome e cognome  e presunti violazioni al codice sportivo, missiva che preannunciata al vicepresidente Fip per l’opportuno iter il 22-9-11 (fx, 10.28)  ho inviato a lei e al presidente Meneghin in quando indicati "per conoscenza"
RingraziandoLa per l’attenzione, Le porgo  distinti saluti.
Enrico Campana