Gianluca Della Rosa e la retrocessione di Pistoia: «Deluso da alcuni. Rowan? Robe mai viste»

Il capitano della Estra Pistoia Gianluca Della Rosa è intervenuto a TV Prato dopo la retrocessione in A2. «Non so come si riparte dopo una batosta del genere, sono sincero. Ancora è fresca la delusione. Pensavamo di essere abbastanza preparati mentalmente alla retrocessione dopo una stagione disastrosa. Ci è successo di tutto ma siamo arrivati a lottarci la salvezza a due giornate dalla fine. Per quanto preparato tu possa essere però è totalmente diverso quando poi ti viene sbattuta in faccia la realtà. Mi ero promesso di non piangere perché non sono il tipo che fa queste scene ma quando il coach mi ha chiamato in panchina insieme a Saccaggi sono scoppiato in lacrime».
Della Rosa ha ripercorso quei momenti di domenica scorsa. «Quando siamo rientrati nello spogliatoio c’era un silenzio tombale. Nemmeno io, Gabri [Benetti] e Lore [Saccaggi] che siamo qua da tanto siamo riusciti a parlare perché il dolore e la delusione era davvero grande. Quello che abbiamo passato durante la stagione ormai è noto e noi abbiamo davvero fatto il massimo in campo ma purtroppo non è bastato. Al di là di tutto in campo ci andiamo noi e quindi questa retrocessione pesa tanto su di noi. Voglio chiedere davvero scusa a tutti i tifosi per questo risultato ma siamo pistoiesi e troveremo il modo di rialzarci».
Si parla anche di Ron Rowan, dal suo arrivo alla gestione. «Non voglio fare quello che dice “Lo avevo detto”. Anche perché se io e Saccaggi abbiamo scelto di restare e Benetti di tornare è perché delle rassicurazioni le avevamo avute – ha ammesso -. Però onestamente quando Ron Rowan lo scorso anno si è presentato al PalaCarrara le prime volte non mi aveva fatto un’ottima impressione perché non salutava nessuno. Poi mi è stato detto “Lui è fatto così” e quindi ho provato a lasciar correre, però già il primo impatto mi aveva lasciato dei dubbi. Tutto quello che è successo in estate è qualcosa di unico: pensare di fare una squadra senza allenatore e senza consultare il direttore sportivo è una roba che non si era mai vista. In estate mi sono sentito ogni giorno con Sambugaro e io e Saccaggi abbiamo scelto di rimanere per lui perché era giusto che fossimo noi a portare avanti la “vecchia guardia”. Da lì in poi abbiamo assistito a un disastro dietro l’altro».
E prosegue: «Quando siamo arrivati al PalaRadi di Cremona la situazione era già fuori controllo. Penso che il primo episodio che ci ha allarmati sia stato a Roma nell’amichevole con Scafati dove sono successe cose che non sto qua a raccontare ma che in qualsiasi altra società non sarebbero state accettate e non sarebbero passate in sordina. Già lì si capiva che c’era qualcosa che non andava. Poi dopo Cremona la cosa si è acuita ancora di più perché per dei giocatori non è bello assistere a certe scene. Mi ricordo che nonostante la vittoria nel pullman al ritorno c’era un silenzio assordante, sembrava avessimo perso di 50».
Deluso da alcune persone. «Da questa stagione ho imparato tantissimo. Un’annata del genere penso che l’abbiano vissuta in pochi e quindi è tutta esperienza che aggiungiamo al nostro bagaglio. Va detto però che nella cattiva sorte che abbiamo avuto l’occasione di migliorarci tanto anche su palcoscenici importanti in Serie A. Lo sapete che non mi piace parlare di me e di quello che ho fatto io perché bado molto al risultato e quest’ultimo dice che siamo retrocessi. Però nonostante tutto quello che ci è successo, e lo ribadisco apposta perché è giusto che si capisca bene quello che abbiamo vissuto, noi abbiamo sempre dato tutto sul campo e siamo arrivati a giocarci la salvezza a 2 giornate dalla fine. Penso che sia un miracolo sportivo, se me lo avessero detto 3/4 mesi fa ci avrei messo la firma. Purtroppo non ce l’abbiamo fatta e ci dispiace tantissimo ma voglio ringraziare i miei compagni che non hanno mollato in un momento in cui sarebbe stato facile farlo perché non nego che tutti abbiamo ricevuto offerte nelle settimane in cui non si sapeva se saremmo andati avanti o meno. Siamo rimasti e lo abbiamo fatto per Pistoia e non so in quanti lo avrebbero fatto vista l’annata disastrosa. Tutto questo è stato ripagato, come sempre, dal calore e dall’amore che il pubblico ci ha dimostrato perché ha capito che volevamo dare tutto per questa maglia. Non voglio fare nomi ma quest’anno diverse persone mi hanno deluso e sinceramente da alcuno di loro non me lo aspettavo proprio. Però va bene così, fa parte della vita e dello sport. Se guardo indietro le cose a cui ripenso col sorriso sono le vittorie a Napoli e Venezia, le 500 persone che ci hanno atteso in strada tornando dal capoluogo campano, la vittoria contro Reggio in casa non solo perché c’era Tommaso in panchina ma perché credo sia stata una partita giocata bene. Col sorriso guardo anche Lorenzo Saccaggi e Gabriele Benetti perché, pur non essendo pistoiesi di nascita come me, hanno dimostrato di avere veramente a cuore questa maglia e questa città e credo si sia visto che hanno dato il massimo per provare fino alla fine a raddrizzare la barra ma purtroppo non è stato sufficiente».
Via PistoiaSport