Italbasket, Capobianco: «L'arma vincente? Andare oltre la normalità»

Il CT dell'Italbasket femminile Andrea Capobianco ha parlato al Corriere dello Sport dopo la vittoria della medaglia di bronzo a EuroBasket. «L'arma vincente? Andare oltre la normalità che, per carità non è un difetto, ma spesso nemmeno un pregio. Prendete la nostra difesa. Ho dovuto convincere tutte le ragazze che quello che facevamo poteva regalarci un futuro diverso. Però si passava, dal primo giorno di raduno, attraverso sacrificio e sudore. Le partite delle avversarie le studio. E con lo staff decido se è meglio questo adattamento in difesa o questa variazione in attacco. Poi però devo proporlo al gruppo. E se non c’è fiducia, perché magari forzo una ragazza oltre le proprie caratteristiche, è tutto inutile».
È stato bronzo, poteva essere oro? «Chi può dirlo. Io so che contro il Belgio abbiamo preso il miglior tiro possibile nel momento decisivo. C’è chi, sui social, si è chiesto: perché non un tiro da due per andare ai supplementari? Perché l’azione d’attacco quello ci ha dato. Ma anche in quell’occasione è emersa una dote che ci ha consentito di arrivare così in alto: sacrificare l’io, la parte egoista che ognuno ha nel carattere, per la squadra. La palla è arrivata a Verona, che ha tirato bene e libera, dopo che una compagna, poi due e tre hanno preferito un passaggio in più. Un allenatore non può che essere contento. Non è entrata? Questo è lo sport. Cocca (Verona, ndc) non s’è depressa, basta averla vista nella finale con la Francia».