Olimpia, Mattia Ceccato: «Futuro? Sono ambizioso e l’obiettivo è giocare al più alto livello possibile»

Fonte: Olimpia Milano
Olimpia, Mattia Ceccato: «Futuro? Sono ambizioso e l’obiettivo è giocare al più alto livello possibile»
© foto di Ciamillo

Hanno anche scritto un libro sul concetto di mano calda nel basket. La conclusione cui si è arrivati è che non ci sono elementi statistici che ne confermino l’esistenza. Numeri alla mano non dovrebbe succedere: non si tira meglio in certi momenti di ispirazione, figuriamoci se si tira meglio quando la posta in palio è più alta e la partita più importante. Ma capita che sia più facile credere agli occhi che ai numeri. “Il primo canestro è stato un catch-and-shoot, preso senza pensare perché stavano scadendo i 24 secondi. Il secondo lo devo a Suigo perché era una situazione di step-up e mi ha cercato. Dopo i primi due canestri dell’ultimo quarto mi sono sentito in ritmo e ho tirato tutto quello che mi sono trovato per le mani ma ho potuto farlo perché a quel punto i compagni mi hanno cercato in tutti i modi”, racconta Mattia Ceccato della sua strepitosa prestazione balistica nel quarto periodo della finale scudetto Under 19 di Roma. Il suo secondo scudetto Under 19, la quarta affermazione in maglia Olimpia contando le due Next Gen Cup. Ma lui è anche uno degli azzurri che nel 2023 hanno giocato la finale europea Under 16 e nel 2024 la finale Mondiale. Non è una sorpresa.

Siciliano di Ragusa, ha cominciato a giocare a basket a Comiso perché, quando la mamma Laura – ex giocatrice di pallavolo – l’ha convinto a tuffarsi in piscina, non si è appassionato. Ma il padre Davide – veneziano trasferitosi in Sicilia per giocare – è un allenatore e lui da piccolo, a sei-sette anni, lo guardava, andava agli allenamenti ogni giorno fino a decidere di diventare anche lui un giocatore. Mattia ha cominciato nel minibasket di Comiso poi ha ottenuto le prime vittorie a Ragusa e infine è stato avvistato da uno dei club più attenti al mondo giovanile, a San Lazzaro di Savena, praticamente Bologna. “Avevano realizzato qualche video che era circolato ed era arrivato al Basket San Lazzaro. Mi hanno invitato ad un torneo, a Fano, con loro. Gli sono piaciuto e sono andato a Bologna”, ricorda come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Nel suo trasferimento all’Olimpia è stato decisivo il suo rendimento alla LudecCup, un torneo in Toscana riservato agli Under 15. “Mi vide Simone Halabi, che allora allenava all’Olimpia. Non sapevo che mi stava seguendo, ma mi invitò a fare un torneo con l’Olimpia e l’anno dopo sono arrivato qui. A quel punto, qualcosa in me è cambiato: l’Olimpia mi ha dato modo di fare esperienza anche nei tornei maggiori e poi ho potuto svilupparmi fisicamente e infine dal punto di vista tattico. La scelta di venire qui l’ho presa anche per avere la possibilità ogni giorno di confrontarmi con i migliori, contro Lonati e contro Garavaglia. La cultura che ho trovato qui è eccezionale, parlo di metodo, strutture, storia, competitività”.

Anche se è nel giro della Nazionale da anni, il “coming-out party” di Ceccato è avvenuto la scorsa estate a Istanbul. “Avevamo perso male le prime due partite ma anziché disunirci ci siamo stretti ancora di più in spogliatoio e dalla terza gara con la Nuova Zelanda abbiamo cambiato tutto. Mi resterà sempre nel mio cuore, non solo per l’importanza dell’evento o il risultato ma per come l’abbiamo interpretato”. Anche dal punto di vista personale: 9.6 punti per gara, il 69.2% da tre, l’83.3% dalla lunetta, 3.9 assist. La perla è stata confezionata in semifinale, contro la Turchia, 17 punti, quattro rimbalzi, tre assist, 7 su 7 dalla linea di tiro libero.

A quel punto era a Milano già da un anno. “Mi definisco un giocatore altruista, mi piace tantissimo passare la palla, coinvolgere i compagni nel gioco. Il mio modello è sempre stato Milos Teodosic: è il playmaker più forte che abbia mai visto, poi cerco di prendere spunto da tutti, il tiro dalla media di Michael Jordan e Kobe Bryant, l’uscita dai blocchi di Belinelli”. E il futuro? “Spero roseo, sono ambizioso e l’obiettivo è giocare al più alto livello possibile”.