Ettore Messina storce il naso sul salary cap in EuroLega: «Annuncio frettoloso»

06.05.2025 17:15 di  Iacopo De Santis   vedi letture
Ettore Messina storce il naso sul salary cap in EuroLega: «Annuncio frettoloso»
© foto di Ciamillo

"Credo che l'annuncio del salary cap sia stato frettoloso e in questo momento non sia chiaro come possa essere strutturato". Così il coach e presidente delle basketball operations dell'Olimpia Milano Ettore Messina a Basket Zone. Dalla prossima stagione saranno applicate le nuove regole finanziarie e di fair play nella massima competizione ECA, ma le recenti firme - come i rinnovi di Nunn al Panathinaikos o quello di Punter al Barcelona con cifre clamorose - hanno già fatto storcere il naso ai tifosi in merito all'efficacia che possano avere.

Messina ha anche fatto un paragone con quanto accaduto in NBA, sottolineando come sia necessario aumentare i ricavi, cosa che non è  accaduta rispetto all'aumento dei contratti degli atleti. "Credo ci sia la necessità di arrivare quantomeno a un contenimento dei costi. Negli ultimi dieci anni il costo più importante - quello dei giocatori -, essendo un mercato praticamente chiuso, perché arrivano sempre meno giocatori dagli USA, è aumento con il livello dei contratti salito. E non sto discutendo se meritatamente o immeritatamente. Quello che mi interessa è il dato di fatto. I giocatori costano sempre di più. C'è un tema di reperimento delle risorse: la NBA ha risolto questo problema trovando risorse sempre più elevate a finire con l'ultimo incredibile contratto TV che hanno firmato. Noi non abbiamo avuto la capacità, pur incrementando la raccolta di risorse, di tenere il passo con l'aumento dei contratti dei giocatori. Ovviamente cosa succede in questo caso? Chi ha la possibilità di avere una proprietà che si sacrifica molto nel sostenere il club, chi magari ha meno possibilità in questo senso e deve fare inquadrare i conti in una certa maniera. Sicuramente c'è una disparità tra i club. L'ideale sarebbe di arrivare a una distribuzione di risorse tali per cui ogni squadra può partire dalla stessa base, e poi chi vuole - pagando una tassa del lusso - può eventualmente scegliere di spendere di più ma fino a un certo livello. Sennò alla fine non andiamo da nessuna parte. Credo che in questo momento la discussione sia aperta, ma che una soluzione non sia così vicina".