Sandro Gamba "Olimpia tra viaggi e infortuni alla ricerca degli assetti"

Sandro Gamba "Olimpia tra viaggi e infortuni alla ricerca degli assetti"

Sandro Gamba ritorna puntuale con la sua rubrica che parla di Olimpia Milano e pallacanestro italiana ed europea ogni martedì sulle colonne de La Repubblica edizione Milano. Ecco il suo intervento.

"Non credo ci sia da rimanere sconvolti per la sconfìtta dell'Armani a Venezia. La questione dei viaggi in giro per l'Europa, già ricordata e sottolineata da Messina al Taliercio, è nota e pesa da anni su tante squadre che fanno l'Eurolega. A questo credo vada aggiunto che l'attuale versione dell'Olimpia è ancora sperimentale, e non potrebbe essere diversamente dovendo e potendo ruotare sedici giocatori, infortuni - e più in là ci arriviamo -­ a parte.

Vedo ancora una squadra in fase di riscaldamento dei motori, alla ricerca degli assetti giusti per arrivare in fondo alle due competizioni, e vincerle. Ancora per un po' assisteremo a quintetti in continua miscela, con due lunghi e due ali, tre guardie e due ali forti, finché sarà chiaro alla panchina chi può stare in campo con chi, e in quali situazioni.

Pazienza per l'imbattibilità, e non va dimenticato che giocare in casa della Reyer è sempre complicato, che anche quest'anno hanno costruito una squadra interessante e molto competitiva, e poi c'è Walter De Raffaele, allenatore che guardo sempre con un occhio di riguardo perché in ogni stagione ha fatto qualcosa di buono, dimostrando di saper allenare e insegnare, e lo ha fatto vedere ancora una volta.

Milano ha un costante problema di infermeria. Due playmaker, costringendo le guardie a giocare qualche volta fuori ruolo. E poi non fa in tempo a guarire Gigi Datarne che si fa male (malissimo) Shavon Shields. Il più versatile, la prima punta, il giocatore che sa fare tutto, anche in difesa dove può marcare le guardie, le ali e, in emergenza, i lunghi.

È vero che uno così non lo trovi tutti i giorni e diffido degli innesti di seconda fascia, di giocatori presi così, tanto per tappare un buco. Meglio restare così, la profondità dell'Armani lo consente. Meglio andare avanti per due­/tre settimane e poi vedere. Sperando che qualcuno dei gregari in fondo alla panchina batta un colpo: sta mancando anche il loro apporto, ed è vero che Ettore Messina concede poche occasioni, però quelle bisogna sfruttarle.

L'Olimpia non si può permettere esperimenti, giocare tanto per giocare non è contemplare. Quindi: dare tutto, lavorare al massimo, approfittare di ogni spazio, come sta facendo Tonut. Dare, e poi chiedere ulteriore spazio. Venerdì c'è il Barcellona: trasferta che fin dai tempi in cui ero giocatore (quelli delle Guerre Puniche) era tra le diffìcilissime. Non vedo l'ora.