Lega A - Sandro Gamba & Olimpia: "Obbligatorio sarà dare da subito una spallata"

Lega A - Sandro Gamba & Olimpia: "Obbligatorio sarà dare da subito una spallata"

Ecco che arriva il martedì, con le consuete considerazioni di Sandro Gamba sull'Olimpia Milano ospitate su La Repubblica edizione Milano.

"Tutto dimenticato. E tutto da dimenticare. Comincia il mese in cui non c'è più margine per perdere. E sì che io, quando allenavo, le partite volevo vincerle tutte: sia quando avevo uno squadrone come Varese che quando allenavo in A2 Torino, la cui retrocessione mi spezza il cuore. Ma qui è dell'Olimpia che dobbiamo occuparci. Del Grande Sonno con cui è scesa in campo contro Trieste, che non può più essere tollerato ai playoff. Di certe difesa da minestrina da ospedale, che vogliamo tutti quanti scordare al più presto. Delle difficoltà contro le difese tattiche, certi attacchi ubriachi (vedi terzo quarto di domenica) che ti possono fare uscire di partita.

Tutto questo, diciamo il mese di avvicinamento ai playoff, va rimosso: atteggiamento da cambiare, mentalità da rivedere, sostanza da ritrovare. Per esempio: va bene l'ennesima vittoria allo sprint, come al Vigorelli, ma finché si può credo sia utile cavalcare un quintetto con Cinciarini e Della Valle insieme, come nel secondo quarto con l'Alma dominato 39-21. Non è questione di accoppiamenti tattici quanto di entusiasmo, di energia. L'ottimo Cincia è l'attaccatutto di questa squadra, trasforma la confusione in qualcosa di lineare, di logico, di positivo. E il figlio del "Marchese", lasciato in campo a lungo, è stato attivo come non mai perché ha sentito fiducia, e allora ha prodotto qualcosa di buono anche in difesa con le sue braccia lunghe e rapide. Amedeo è un'arma, ancora più preziosa viste le assenze recenti. Poi, certo, l'esperienza di Micov e Jerrells, in certi finali, è indispensabile.

Ma erano gli stessi che all'inizio non sono entrati col pugnale tra i denti, errore che una grande squadra ai playoff non dovrà fare mai: dare subito un segnale, far sentire la presenza, anche fisica, è obbligatorio. Registro una partita finalmente comandata a rimbalzo: bel segnale, da coltivare. Cancello la difesa del terzo quarto: francamente ridicola. E azzardo un pronostico: Avellino ha talento ma per batterla non credo serviranno studi scientifici altamente specializzati, a patto di scendere in Irpinia con le due vittorie casalinghe in tasca. L'ostacolo più duro nella strada verso la finale è il Banco di Sardegna Sassari del Poz: da quando c'è lui in panchina, ha una marcia in più. Dall'altra parte, lo sapete, avrò un occhio di riguardo per il mio amico Meo Sacchetti.