Venezia, Spahija: «Loro hanno segnato i tiri aperti, mentre noi li abbiamo sbagliati»
Coach Neven Spahija e Alessandro Lever hanno analizzato in sala stampa la sconfitta al PalaLeonessa contro la Germani Brescia (104-93), nell'ultima gara dell'anno solare 2025.
In casa Reyer Venezia, coach Neven Spahija e Alessandro Lever hanno analizzato in sala stampa la sconfitta al PalaLeonessa contro la Germani Brescia (104-93), nell'ultima gara dell'anno solare 2025.
Coach Neven Spahija
"Complimenti a Brescia. Era una partita importantissima per entrambe le squadre e penso che il pubblico abbia assistito a un ottimo match, soprattutto dal punto di vista offensivo. Loro hanno segnato i tiri aperti, mentre noi li abbiamo sbagliati. Due dei loro giocatori, Mobio e Rivers, hanno tirato complessivamente con 9 su 11 da tre punti: non si vedono tutti i giorni queste percentuali. Soprattutto Rivers, che in questa stagione non sta tirando così bene, stasera lo ha fatto. Da parte nostra, invece, due tra i nostri migliori tiratori hanno chiuso con un 2 su 10 complessivo dall'arco. Può succedere: quando si prende un tiro aperto e lo si sbaglia non è un errore, fa parte della partita, è il gioco del 'Miss or Make'. Dunque complimenti a Brescia, che ha giocato meglio e ha vinto grazie a questi dettagli. Abbiamo iniziato il quarto periodo in modo terribile: in un minuto e 40 secondi abbiamo buttato via tutto ciò che avevamo costruito nel terzo quarto".
Alessandro Lever
"Abbiamo mantenuto un ritmo elevato per l'intera gara, ma nei minuti finali ci siamo bloccati al tiro da tre e, in difesa, non siamo riusciti a contenerli, concedendo troppe seconde opportunità, come quei due canestri nati da rimbalzo offensivo. Questi episodi ci hanno punito severamente: se fossimo stati più attenti sui palloni vaganti, avremmo potuto portare a casa noi la vittoria. Credo che i secondi tiri concessi e la loro precisione dall'arco siano stati i fattori decisivi. Marcare Bilan è sempre una sfida complessa: è un giocatore di grandissima esperienza. Sappiamo bene quali sono le sue caratteristiche, ma limitarlo in campo resta comunque molto difficile. Per quanto mi riguarda, onestamente avrei preferito mille volte la vittoria della squadra a una buona prestazione individuale".