Barnes domina: tripla doppia storica e Toronto stende i Warriors all’overtime

29.12.2025 00:42 di  Umberto De Santis  Twitter:    vedi letture
 Barnes domina: tripla doppia storica e Toronto stende i Warriors all’overtime
© foto di nba.com

Il copione della serata sembra scritto per esaltare il talento delle stelle offensive, e infatti Stephen Curry fa subito capire di non essere venuto a Toronto per fare da comparsa: chiuderà con 39 punti, 14 dei quali nel solo terzo quarto, tenendo i Warriors costantemente agganciati al match. Golden State trova contributi pesanti anche da Draymond Green, 21 punti, e da Jimmy Butler, puntuale a colpire nel mid-range e a muovere i fili dell’attacco con i suoi 19 punti. Eppure, ogni volta che i californiani sembrano pronti a girarla dalla loro parte, i Raptors rispondono: Immanuel Quickley mette 27 punti di pura aggressività offensiva, Brandon Ingram ne aggiunge 26 con il solito repertorio di letture dal palleggio e conclusioni difficili, mentre dalla panchina spunta la miglior versione stagionale di Ja’Kobe Walter, che con 18 punti diventa l’arma inattesa che tiene viva Toronto nei momenti in cui la partita rischia di scivolare via.

La vera chiave, però, sta negli ultimi due minuti regolamentari e nella gestione dei dettagli. Toronto arriva sotto nel punteggio all’ennesimo rientro di Golden State, ma il finale è un monologo Raptors: 9-2 di parziale negli ultimi 92" per forzare il supplementare, sfruttando ogni singola disattenzione dei Warriors. Le 21 palle perse di Golden State diventano 35 punti incassati, massimo stagionale concesso dagli uomini di Kerr a un avversario, e il dato racconta meglio di ogni altra cosa l’inerzia nascosta del match. In overtime, Curry si spegne di colpo, senza trovare più il fondo della retina, mentre Barnes continua il suo lavoro silenzioso ma devastante: controlla ogni rimbalzo disponibile, imposta il gioco come un playmaker aggiunto e trova il modo di innescare i compagni sulle corsie aperte, completando la sua prima tripla doppia stagionale e la settima in carriera, impreziosita dai 25 rimbalzi che eguagliano il record di franchigia stabilito da Bismack Biyombo nel 2016.

A rendere ancora più pesante il successo ci sono due elementi che vanno oltre il semplice boxscore. Il primo è il rientro di RJ Barrett, che dopo 15 gare di assenza torna in campo e in 24 minuti mette 12 punti, portando fisicità, attacchi diretti al ferro e quella presenza perimetrale che era mancata nelle ultime settimane. Il secondo è la profondità mostrata da Toronto nonostante l’assenza del centro titolare Jakob Poeltl, ai box per la quinta volta nelle ultime sei partite per un problema alla parte bassa della schiena: Sandro Mamukelashvili con 13 punti e Ochai Agbaji con 10 completano il quadro di una rotazione in cui ben sette giocatori chiudono in doppia cifra, segnale di una squadra che non vive più soltanto delle fiammate dei singoli. Dall’altra parte, Golden State continua a faticare lontano dalla Bay: il 6-12 in trasferta suona come un campanello d’allarme, nonostante i 13 punti di Brandin Podziemski e i 10 di Will Richard diano una mano alla second unit. Alla Scotiabank Arena, però, la notte è tutta per Scottie Barnes e per dei Raptors che, grazie a una vittoria sofferta e costruita sui dettagli, ritrovano finalmente il feeling con il proprio pubblico.