Valtur Brindisi: tante note positive nel derby contro Ruvo

La sfida contro una neopromossa, il derby in trasferta, la rivalità tra le due tifoserie e un palazzetto che si preannunciava caldissimo. Insomma le cosiddette red flag c’erano tutte per un esordio in campionato da non sottovalutare e da affrontare con serietà. La Valtur Brindisi lo ha fatto e il +36 finale, in una partita mai in discussione e durata appena un quarto, è un bel segnale che la squadra di coach Bucchi ha lanciato alla moltitudine di tifosi accorsi al PalaFlorio di Bari. Certo, c’è da dire che Ruvo ha dimostrato limiti davvero importanti e in generale non sembra al momento una squadra attrezzata per la salvezza, ma è lecito chiedersi se si è avuta questa impressione perché è così o perché Brindisi l’ha fatta sembrare così. La verità, come spesso accade, sta nel mezzo. Se è vero che Ruvo non sembra attrezzata per la salvezza, è altesì vero che la Valtur ha interpretato la partita nel migliore dei modi, scendendo in campo concentrata ed eseguendo alla perfezione il piano partita preparato da coach Bucchi.
DOMINIO DEL PITTURATO – Una peculiarità fisica del roster brindisino è sicuramente la fisicità. Poche squadre in A2 possono presentare in quintetto giocatori con il telaio di Radonjic, Esposito e Vildera e Bucchi ha subito deciso che era questo il punto su cui puntare per indirizzare la partita sui binari giusti. Vildera è stato semplicemente devastante con 20 punti e 7 rimbalzi nel solo primo tempo e, mentre Esposito “pascolava” più sulla linea di tre punti in attesa degli scarichi, Bucchi ha usato Radonjic per aprire ulteriormente la difesa ruvese e lasciare Vildera libero di giocare un 1vs1 in post con spazio e senza temere raddoppi. L’incisività di Brindisi nel pitturato è stata talmente devastante che è riuscita a chiudere il primo tempo sul +21 tirando 1/11 da tre. Insomma non un qualcosa che si vede tutti i giorni. Se con Vildera si è visto un certo tipo di “occupazione” del pitturato, con Miani se n’è invece visto un altro. Il lungo ha fatto vedere quanto sia importante la sua versatilità, così ogni qual volta usciva sull’arco, il suo posto veniva occupato da Esposito che ha fatto vedere come sia letale ogni volta che sfrutta un blocco sotto canestro e si apre sulla media dall’angolo da dove ha percentuali astronomiche al tiro. L’anno scorso, contro Verona, questo movimento fece malissimo a Brindisi, non sorprende quindi che coach Bucchi lo abbia studiato e adattato al suo attacco.
GABRIELE MIANI LUNGO TOTALE - Nel secondo tempo Bucchi ha lasciato saggiamente a riposo Vildera e dato tanto spazio a Miani che è l’altra grande nota positiva al di là dei suoi 24 punti. Il lungo ha dimostrato perché la dirigenza brindisina ha puntato su di lui in estate, come possa giocare da centro e, al tempo stesso, essere decisivo sulla linea dei tre punti. Ciò che lo rende ancora più importante è la sua capacità di lettura, sia quando deve costruirsi una tripla, sia quando deve attaccare il ferro. Domenica ha fatto vedere benissimo quanto sappia leggere certe situazioni e quanto sia bravo a sfruttare il suo atletismo mettendo la palla a terra. Un esempio? Dopo aver segnato una tripla, nell’azione successiva si è reso conto che la difesa lo aveva seguito sull’arco lasciando sguarnito il pitturato. Palla messa a terra, leve sfruttate al massimo e lettura perfetta che ha permesso un facile appoggio al ferro. Per comprendere il dominio della coppia di lunghi brindisina basti pensare che hanno chiuso con un 18/22 complessivo da due.
E GLI ESTERNI? Se i lunghi hanno avuto una gran giornata, gli esterni di brindisini sono stati meno protagonisti, ma comunque importanti soprattutto in difesa. La difesa aggressiva sulla palla ha annebbiato le idee degli esterni ruvesi e ha praticamente rotto qualsiasi gioco pensato da coach Raiola. Oltre a questo è stato importantissimo il lavoro fatto sulle linee di passaggio, cosa che ha permesso di partire spesso in contropiede o comunque di sfruttare la transizione, soprattuttto con Miani in campo. In attacco invece la prestazione balistica non è stata proprio le migliori, tanto che le uniche tre triple sono arrivate da Copeland. Cinciarini, Maspero e Mouaha hanno chiuso con un 1/11 complessivo al tiro. D’altro canto l’efficacia offensiva non può misurarsi solamente sul tiro. Infatti gli esterni brindisini hanno fatto sempre qualcosa d’importante: hanno attaccato sempre sul primo passo e creato subito vantaggio. Questo ha sempre provocato dei cambi difensivi o dei raddoppi che non hanno fatto altro che liberare spazio sotto canestro di cui i lunghi hanno beneficiato. Non a caso Cinciarini, ancora in rodaggio, ha si chiuso coN 0 punti, ma anche con 7 assist.
VERSO IL PRIMO TOUR DE FORCE – Vincere domenica era importante per Brindisi; vincere bene e senza faticare troppo lo era ancora di più. Domenica prossima la Valtur ospiterà la JuVi Cremona per poi affrontare il primo turno infrasettimanale con tre partite in sette giorni contro Livorno, Scafati e Avellino. Così i soli 19 minuti giocati da Vildera e i 22 di Cinciarini assumono importanza in vista di partite importanti da giocare su due tra i campi più difficili della categoria. L’anno scorso il primo turno infrasettimanale provocò gli infortuni di Vildera e Ogden, che restarono fuori per diverse settimane. Quest’anno Bucchi sa di avere un roster più completo in grado di garantire minuti di qualità senza abusare del minutaggio dei titolari proprio quando il corpo inizia a logorarsi a causa delle tante partite e del poco riposo.