A2 - Per la Dole Rimini arriva al PalaFlaminio il Gruppo Mascio Bergamo

Nemmeno il tempo per tirare il fiato, e la Dole Rimini è già pronta a tornare in campo. Dopo la vittoria di Cremona, dove i biancorossi hanno controllato per gran parte della gara toccando anche i venti punti di scarto, ora al Flaminio arriva un’altra lombarda: nel mercoledì (8 ottobre) romagnolo, alle ore 20,30, va in scena la prima infrasettimanale della stagione, con il parquet di casa che accoglierà la Gruppo Mascio Bergamo.
Trasferitasi in estate a Bergamo dopo la breve parentesi orceana, la Gruppo Mascio ha richiamato in panchina Andrea Zanchi, già alla guida della Orzinuovi pre-fusione, cogliendo lo scorso weekend la prima vittoria in campionato (92-83 su Roseto) dopo che, alla seconda giornata, era arrivata la sconfitta sul campo di Pistoia, con un risultato curiosamente quasi speculare (93-83); i biancoblu, che hanno giocato una partita in meno, recupereranno poi l’incontro con Pesaro il prossimo 15 ottobre.
La Blu Basket può contare su un roster esperto, con giocatori già visti anche nelle categorie superiori e veterani della serie cadetta. Parte in quintetto il playmaker Matteo Bogliardi, che dopo l’annata in doppia cifra a San Severo e il conseguente grave infortunio è tornato a calcare i campi di A2 la scorsa stagione; le cifre non sono quelle di qualche anno fa (4 punti e 2 assist di media nel 24/25), ma il talento c’è ed il profilo fisico (189 cm) consente al numero 12 di accoppiarsi bene anche in difesa con gli esterni avversari. La punta di diamante del mercato estivo bergamasco, però, è arrivata nello spot di guardia: la Gruppo Mascio ha convinto D’Angelo Harrison a scendere nella serie cadetta dopo annate stellari in A1 e in giro per l’Europa. Realizzatore pericoloso sia dai 6,75, soprattutto con l’arresto e tiro, che attaccando il ferro, Harrison è anche un buon rimbalzista (3 a gara in Lba l’anno scorso) e, in A2, possiede una gravità tale da attirare su di sé i difensori per poter mettere in ritmo i compagni; nelle prime due uscite, Harrison ha già fatto vedere numeri spaziali (24 punti, 5 rimbalzi e 2,5 assist con il 62% da due e il 54% da tre). Le ali sono atletiche e versatili: da un lato Mattia Udom, reduce da cinque stagioni nella massima serie, dall’altro Andrea Loro, in nettissima crescita dopo l’annata da “rookie”. Se il primo è un giocatore principalmente interno (45% da due, 17% da tre nelle prime due partite) e capace di concludere al ferro con efficacia, ottimo difensore sulla palla e grande atleta (7,5 rimbalzi da esterno), il secondo è in grado di correre bene il campo e può aprire l’area con le sue triple (37% l’anno scorso, ben 5/6 in questo) e dare una mano vicino al pitturato pur essendo più leggero del compagno di reparto (202 cm per 90 kg). In area spicca Dustin Hogue, vincitore dei playoff pochi mesi fa con Cantù e veterano del basket italiano: centro undersize (198 cm per 100kg) ma difficile da muovere in post basso, Hogue è uno dei migliori rim protector della categoria e, pur giocando esclusivamente dentro l’area, sa finalizzare sia quando servito che mettendosi in proprio spalle a canestro, risultando un giocatore chiave nel playbook di coach Zanchi (12 punti e 8 rimbalzi in 30’ in campo).
Il sesto uomo di lusso è Stefano Bossi, play triestino dal curriculum sconfinato e dalla doppia cifra facile (11 di media uscendo dalla panchina); malgrado i 190 cm, preferisce le soluzioni perimetrali (più della metà dei suoi tiri sono dall’arco, segna con il 30% in stagione) ma sa anche rendersi utile vicino a canestro sia al tiro (57%) che a rimbalzo (3,5), oltre che essere un ottimo assistman (2,5 in stagione, più di 4 lo scorso anno). Saverio Bartoli, profilo complementare al compagno di reparto (63% da due, 17% da tre), è un esterno di stazza e può diventare uno scorer decisamente pericoloso quando si accende, oltre che eccellente passatore (4 assist tondi in stagione). Il pacchetto lunghi bergamasco, invece, può contare sulla fisicità di Eric Lombardi: ala di 201 cm per 100 kg, Lombardi è un giocatore multidimensionale (l’anno scorso, 54% da due e 37% da tre) e dinamico, capace di alzarsi e schiacciare in ricezione ma anche di portare il blocco e concedere al suo attacco più soluzioni, dal roll al pop. Le rotazioni a disposizione di coach Zanchi non sono lunghissime, ma possono dare una mano anche il classe 2006 Axel Piccirilli, esterno cresciuto nel sempre florido vivaio della Stella Azzurra Roma e reduce da una stagione in B Interregionale con Borgomanero in cui ha sfiorato la doppia cifra di media, e Nicolò Nobili, centro di 208 cm che arriva alla prima esperienza da senior dopo tre stagioni in Ncaa alla Boston University, in cui ha mostrato una certa propensione al tiro da fuori e al rimbalzo.
La squadra di coach Zanchi può contare su diversi ball handler, capaci di mettere in difficoltà le avversarie sia costruendo tiri nei primi secondi dell’azione, sia sfruttando il pick and roll, che può essere concluso al ferro tanto dai portatori di palla quanto dai bloccanti; atletismo, rapidità e tiro dal palleggio rappresentano le caratteristiche individuali più distintive del roster bergamasco. La Dole dovrà imporsi a rimbalzo ed essere estremamente attenta nella transizione difensiva, per evitare che i biancoblu possano correre in contropiede e trovare canestri in campo aperto o sfruttare il drag, ovvero il pick and roll di apertura giocato nei primi istanti dell’attacco: sarà quindi fondamentale una copertura del campo ordinata e reattiva.
In difesa, la Blu Basket può affrontare il pick and roll sia aggredendo il portatore di palla sia cambiando sistematicamente, grazie a un organico fisicamente uniforme, atletico e capace di mantenere alta l’intensità per tutta la gara. Di fronte a una difesa così strutturata, la chiave per Rimini sarà un attacco rapido in transizione e, a difesa schierata, paziente e fluido, capace di muovere il pallone e di creare vantaggi giocando di squadra, evitando soluzioni individuali forzate.