NBA Finals gara 6 I Cavaliers inseguono fino all'ultimo, ma ai Golden State Warriors il titolo NBA non sfugge più (4-2)

Sono stati i migliori per tutta la stagione, e tali si sono confermati fino alla fine. Erano un'ottima squadra l'anno scorso, Steve Kerr senza stravolgimenti ha portato quegli intelligenti aggiustamenti che ne hanno fatto un gruppo irrangiungibile, alemno quest'anno. Cleveland ha inseguito fin da novembre, lavorando, imparando, cambiando e cercando anche nelle avversità i miglioramenti necessari per portarsi al livello dei californiani che spopolavano. Ci sono arrivati vicino, ma non troppo, e con la lingua penzoloni. E se le gare di regular season sono per il gusto europeo puri esercizi di show business senza il nostro pathos, i playoff hanno magnificato la grandezza di Curry e compagni. A 10 secondi dalla fine LeBron James va a stringere la mano di Curry prima di accomodarsi in panchina, a segnare la resa. Andre Iguodala, a sorpresa generale, viene sceto come MVP delle Finals e dà il senso sulla vittoria di gruppo che non è retorica e premia la leadership di Kerr sullo spogliatoio.
La cronaca: Gara 6, partendo dal 3-2 a favore di Golden State, vuole che i Cavaliers realizzino una grande impresa, altrimenti consegnerebbero il titolo ai Warriors, che vedono il Larry O'Brien così vicino, piazzato nella bacheca della Quicken Loans Arena per qualsiasi evenienza... Inizio buono per Cleveland che va 7-2, ma gli ospiti stanno scaldando i motori. Sette punti in fila di Curry rovesciano il tabellino 8-13, Thompson accorcia con un gancio, Kerr manda in campo Livingston per Thompson. Golden State allarga il campo e stringe in difesa 13-17 al 9', poi le triple di Green e Iguodala spezzano l'incanto. Parziale importante di 2-11 con Ezeli e Barnes e al 12' schiaffo a Cleveland sul 15-28.
In difesa Blatt vuole il raddoppio su Curry, che superbamente trova gli scarichi per i compagni, mentre in attacco i Cavaliers resistono grazie ai molti tiri liberi conquistati grazie alla superiorità fisica nell'area piccola: Thompson e Iguodala al 20' hanno già tre falli a testa. In apertura secondo quarto Livngston manda in lunetta Jones con tre liberi, i Cavaliers alzano il ritmo per non farsi sfuggire la gara di mano. James ci aggiunge una tripla 21-28, ma Barbosa stoppa il rientro, anche lui dall'arco. Al 18' Shumpert valorizza il gran lavoro dei suoi firmando il -5 29-24, ma una tripla in gran movimento di Barnes 29-37 ricaccia indietro Cleveland. Allora palla dentro a Mozgov che conquista 4 liberi senza sbagliarne uno. Ma i padroni di casa sono lanciati: sei punti consecutivi di James più quattro di Thompson, che ribatte nella retina una penetrazione sbagliata di LeBron, insieme a qualche balbettìo nei minuti finali dei Warriors mandano le due formazioni negli spogliatoi per l'intervallo a contatto, sul 43-45.
Cleveland controlla i rimbalzi, doppiando all'intervallo i Warriors con Mozgov e Tristan Thompson. Draymond Green si intestardisce a cercare la schiacciata e in apertura terzo periodo i Cavaliers sorpassano con i due lunghi 47-45 al 26'. Ma basta che Golden State si riappropri dell'arco e lo 0-8 di parziale con le triple di Barnes e Green rimettono le cose sui binari preferiti da Steve Kerr: 47-53 e timeout Blatt con 8'13". Un paio di fischi generosi, compreso il quarto fallo di Klay Thompson, spingono Cleveland 51-56 con 6'54", ma basta un momento di disattenzione e i Warriors puniscono. Iguodala e una giocata pazzesca di Livingston fanno +10 Golden State in novanta secondi. Kerr si gioca la carta Ezeli, che sul campo risponde sui due lati con 6 punti in fila tra cui due schiacciate devastanti 55-69 con 3'04" all'ultimo mini-intervallo. James arriva a 35' in tre quarti e spinge ancora i suoi, Blatt recupera Mozgov e i Cavaliers tengono ancora per le ultime speranze: al 36' è 61-73.
Si riprende con il controllo di Golden State sulla partita, ma basta un passaggio errato di Green con intercetto di James che sale sul Frecciarossa per il contropiede che riporta entusiasmo tra i suoi e il pubblico. Il break è 7-0 e Kerr si prende il timeout sul 68-75 con 10'13". Al rientro la tripla di Curry riporta il +10 per i californiani. Lo scambio di triple tra Smith e Iguodala, con 8' non cambia le cose, Cleveland trova qualche canestro in fila ma, lasciato inspiegabilmente solo, gli Splash Brothers dall'arco sono una sentenza, che vale 75-89 con 6'30" e Green è già in tripla doppia. Iguodala e Livingston, a dimostrazione di una panchina eccellente di Golden State, ci mettono due giocate pazzesche 79-94 con 5'08" salvo poi disunirsi sulla risposta dei Cavaliers che, pur stanchissimi, si giocano il tutto per tutto. Minibreak 4-0, ma due palle perse di Smith e James valorizzano i due liberi di Green per l'83-96. Tristan Thompson vola a canestro, ma la resa dei Cavaliers è nell'azione seguente: Curry salta Shumpert e arriva al canestro senza che nuessuno chiuda su di lui 85-98 con 1'54". Dellavedova chiama timeout e alla ripresa del gioco il 4-0 con bomba di Smith viene vanificato dai due liberi di Curry. Smith ci riprova dall'arco 92-100 e 55 secondi.
Cleveland cerca l'energia, Green la esalta sbagliando due liberi, James accorcia 94-100. Lunetta per Curry che fa 1 su 2. JR Smith trova la tripla di tabella con 33 secondi, poi Curry torna ai liberi 2 su 2 con 29 secondi +7. Smith ci riprova ma sbaglia; Iguodala 1 su 2 97-104. Dall'arco ci riprova James senza fortuna, Dellavedova manda in lunetta di nuovo Iguodala. LeBron James va a stringere la mano a Stephen Curry, poi si accomoda in panchina per la standing ovation del popolo di Cleveland, Golden State è il campione della NBA, il punteggio finale una formalità: 97-105. Per i padroni di casa ci sono 32p+18r+9as di James, 19 di Smith, 17p+12r di Mozgov, 15p+13r di Thompson; per Golden State 25 di Curry e Iguodala, 16p+11r+10as di Green, 10 di Livingston ed Ezeli.