Finals NBA, Gara 2: OKC chiamata a rispondere

C’è modo e modo di entrare nella storia. Gli Indiana Pacers lo hanno fatto nella maniera più cinematografica possibile. In una Paycom Center vestita a festa, Oklahoma City sembrava pronta a prendersi gara 1 e a lanciare un messaggio chiaro nella serie. Ma l’ultimo pallone è andato nelle mani di Tyrese Haliburton, e il suo tiro vincente a 0.3 dalla sirena ha cambiato tutto: Pacers 111, Thunder 110. Indiana avanti 1-0 nelle Finals e con una firma pesantissima. Una partita dai due volti: dominio Thunder, resistenza Pacers: per tre quarti lunghi e intensi, OKC ha fatto quello che fa meglio: corsa, atletismo, letture rapide e tanta fiducia. La squadra di Mark Daigneault ha costruito anche un +15 nel quarto periodo, trascinata da un immarcabile Shai Gilgeous-Alexander da 38 punti (con 14/30 dal campo e 3 assist), e da una difesa che sembrava in grado di spegnere ogni tentativo di rimonta. Ma se c’è una cosa che questi Pacers hanno dimostrato in tutti i playoff è che non si staccano mai dalla partita. Hanno tenuto botta, hanno accettato la lotta fisica e quando il ritmo si è abbassato, hanno iniziato a risalire. Indiana ha chiuso la partita con un parziale di 12-2 negli ultimi 3 minuti, segnando canestri pesanti con Pascal Siakam (19 punti, 10 rimbalzi) e trovando energia e qualità da una panchina profonda: Obi Toppin ha messo 17 punti, Andrew Nembhard 14, mentre Myles Turner è stato fondamentale nei due lati del campo (15 punti, 9 rimbalzi, 3 stoppate).
Haliburton, il freddo nella tempesta: Il protagonista assoluto, però, è ancora una volta Tyrese Haliburton. Non tanto per la quantità, ha chiuso con 14 punti, 10 rimbalzi e 6 assist, quanto per il momento in cui ha deciso di incidere. Il canestro sulla sirena non è solo una perla tecnica: è il sigillo di una leadership sempre più strutturata. Haliburton ha segnato 10 degli ultimi 14 punti della squadra, ha orchestrato il pick and roll nel momento in cui OKC aveva cambiato tutto difensivamente, e ha letto alla perfezione ogni mismatch. “È il nostro motore. Sa quando accelerare e quando rallentare. E nei finali punto a punto, avere lui con la palla è la nostra miglior opzione”, ha detto coach Rick Carlisle nel post partita.
Oklahoma e la gestione del vantaggio: Dall’altra parte, Oklahoma City ha molto da recriminare. I Thunder hanno controllato il ritmo, hanno costretto Indiana a 19 palle perse e avevano messo la partita nella direzione giusta. Ma nei momenti decisivi hanno sprecato: possessi affrettati, palle perse non forzate, e soprattutto un crollo emotivo nella gestione dell’ultimo minuto. SGA ha giocato da stella, ma ha anche forzato due possessi cruciali nel finale. Chet Holmgren, invece, ha chiuso con 6 punti e 6 rimbalzi, ma è stato messo in difficoltà fisica da Siakam e da un sistema Pacers che ha sempre cercato di stanarlo fuori dall’area. Jalen Williams ha avuto impatto (17 punti), ma si è eclissato nel quarto periodo. “Abbiamo fatto bene per 45 minuti. Ma contro una squadra come Indiana non puoi abbassare l’intensità nemmeno per un possesso. E l’ultimo possesso è stato il più importante”, ha commentato coach Daigneault.
Statistiche chiave: Palle perse: Indiana 24, OKC 6 - Rimbalzi: Indiana 56, OKC 39 - Triple: Indiana 18/39, OKC 11/30 - Punti dalla panchina: Indiana 36, OKC 24- Ultimo parziale: 35-25 Pacers
Il punto sulla serie: La prima finale tra due squadre mai vincitrici di un titolo NBA ha già rotto gli schemi. Indiana, partita da underdog, ha mostrato maturità, varietà e una mentalità collettiva costruita playoff dopo playoff. OKC ha dominato gran parte della partita, ma ha mostrato inesperienza quando contava. Haliburton è ormai una superstar consolidata, e il mix con Siakam, Hield, Turner e i giovani dinamici come Toppin e Nembhard funziona. La panchina ha dato un contributo reale, e Carlisle sta leggendo ogni momento della serie con lucidità. Per i Thunder, la lezione è chiara: si vince giocando tutti i 48 minuti. La loro gioventù è una risorsa, ma anche un punto da collaudare. La serie è lunga, ma intanto il fattore campo è saltato.
Prossima fermata: Gara 2 si giocherà domenica sera (nella notte italiana tra il 9 e il 10 giugno alle 2 ora italiana) ancora alla Paycom Center di Oklahoma City. Per i Thunder è già un bivio: vincere per non dover inseguire. Per Indiana, l’occasione di mettere un’ipoteca su una delle Finals più imprevedibili degli ultimi anni.