Salvatore Trainotti si divide tra Aquila Basket e FIP

Salvatore Trainotti si divide tra Aquila Basket e FIP
© foto di foto Severino Bigi

L'incarico che la FIP ha annunciato qualche giorno fa di aver dato a Salvatore Trainotti è delicato e complesso e si interseca con gli obiettivi e gli interessi delle singole squadre e della Federazione. Piero Guerrini ha cercato di capirci qualcosa chiedendolo al diretto interessato.

Trainotti, cominciamo dal suo nuovo ruolo in Fip. Può chiarire? Innanzitutto, la chiamata mi ha sorpreso e si è fatto tutto in una settimana. Fondamentalmente cercherò di supportale il et Meo Sacchetti e il Coordinatore delle giovanili Andrea Capobianco nella gestione delle nazionale, in uno sviluppo organico del progetto giovanile. Non è un lavoro a tempo pieno. Sono in fase conoscitiva.

Junior League. Il progetto mi sembra accantonato, piuttosto mi piacerebbe promuovere un confronto fra Fip e club per migliorare le opportunità dei ragazzi nella fàscia di età tra i 18 e 23 anni. Dobbiamo trovare qualcosa di meglio nell'accesso dopo il settore giovanile.

Giovani in A, italiani e stranieri. So che sono arrivati molti stranieri interessanti, ma prima di esprimermi vorrei vederli. Per quanto riguardai giovani, è vero che ce ne sono di più. Soprattutto c'è una generazione, penso ai pesaresi Maschi e Tote, al nostro Mezzanotte, a Pecchia, Tommaso Baldasso (ma ne dimenticherò certo alcuni) che ha un'opportunità. Spero abbiano determinazione, umiltà, capacità di lavorare per mettere in difficoltà gli allenatori e strappare spazio. Nel caso potrebbero diventare giocatori in grado di competere al massimo livello internazionale.