L'intervista di Pippo Ricci: le dimissioni di Ettore Messina e la successione di Poeta
Pippo Ricci è stato intervistato da Luca Chiabotti su La Repubblica ed. Milano. Le prime parole sono sulle dimissioni di Ettore Messina e il cambio in panchina all'Olimpia Milano: "Quando c'è un cambio così importante, come è stato l'addio di Ettore Messina alla panchina dell'Armani, da giocatore, o almeno io da capitano, prima di tutto mi faccio l'esame di coscienza. Perché, se c'è stato questo cambiamento, significa che qualcosa non stava andando bene, e quando succede è in primis il giocatore che deve mettersi in discussione. Io l'ho fatto, la squadra l'ha fatto. La decisione di Messina era inaspettata, la accettiamo però adesso siamo più esposti: dobbiamo giocare meglio e ottenere i risultati sperati perché sta a noi dimostrare il nostro valore”.
Ora c'è Peppe Poeta: “Io sono sicuro che Peppe è la persona giusta, forse l'unica persona giusta, per prendere il testimone da Messina – prosegue Ricci -. È un passaggio naturale, che sarebbe comunque avvenuto a fine stagione e, semplicemente, anticipato. Poeta conosce l'ambiente, conosce noi giocatori: ha entusiasmo e sa essere sempre positivo e costruttivo. Ha cominciato questa sua avventura mettendoci una grandissima energia, che poi è la stessa che aveva anche da assistente perché, anche se da fuori magari non era evidente, era già comunque un protagonista anche al fianco di Messina. La squadra si fida di lui, siamo super sereni. Cambiare è sempre stimolante nel senso che comunque tu devi sempre farti trovare pronto anche a cambiare qualcosa nel tuo gioco. Le idee di Poeta sono diverse da quelle di Messina, sta facendo delle scelte che noi riconosciamo e apprezziamo. Ci trasmette una fiducia e un entusiasmo veramente unici".
Ricci sta disputando la sua miglior stagione. “Io semplicemente sto provando, come sempre, a mettere tutto quello che ho dentro in campo. Per alcuni infortuni, ho potuto giocare qualche minuto in più e sono stato bravo a sfruttare l'occasione. Il mio ruolo è anche questo: sempre, qui a Milano, ho avuto momenti in cui giocavo di più e altri di meno, ma il fatto di sentirmi un po' più protagonista è bello. Non sono uno che si accontenta, che si siede. Anzi, dopo 5 anni all'Olimpia ho sempre più fame, voglio dimostrare anche a me stesso che posso performare ad alto livello, di poter essere importante per questa squadra. Che sicuramente avrebbe dovuto vincere qualche partita in più ma che è in tempo per rimettere in carreggiata la stagione”.