GdS: «Più forte delle assenze. Brooks trascina l'Olimpia»
«Più forte delle assenze. Brooks trascina l'Olimpia» apre La Gazzetta dello Sport commentando la vittoria di Milano sull'Asvel Villeurbanne. "Il sorriso di Peppe Poeta è l'immagine che resta della serata dei supplenti. Si fa un po' diverso solo quando prima del via lo striscione "Forza Achille" lo riporta a Polonara, compagno una vita fa a Teramo, ora convalescente dopo il trapianto di midollo. Il tecnico arrivato in estate da Brescia ha festeggiato con l'Asvel la prima partita allenata e vinta da capo allenatore in Eurolega, e di Milano, per l'attacco influenzale che ha tenuto a casa Ettore Messina, suggestione da prove tecniche di futuro. Il debutto di Poeta, che al 4' al primo canestro subito fa saltare giacca e cravatta alla Max Allegri, non è una serata di showtime".
L'importanza del successo. "Ma è una vittoria, che è quello che conta. Conta perché è la terza di fila, prima striscia europea stagionale, che porta l'Olimpia in parità tra vinte e perse e in zona play-in, approfittando del calendario. Conta perché con l'Asvel all'ottava sconfitta in dieci partite, sempre battuto in trasferta, privo di De Colo, Jackson e l'ex Heurtel, non si potevano perdere punti. E conta per le condizioni in cui si arrivava alla serata. Assenze Oltre al coach, a Milano mancavano quattro pezzi su cinque del quintetto, da qui la serata dei supplenti: già assenti Brown, che domani fa un mese dall'ultima apparizione, e Zach Le Day, fuori almeno tutta la settimana, l'immediato prepartita ha rivelato i forfeit per affaticamento muscolare di Guduric (da rivalutare nelle prossime ore) e per influenza di Shields. A cui nella ripresa si è aggiunto un guaio a un gomito di Sestina, da valutare. L'unico titolare, Nebo, tornava in Eurolega dopo 40 giorni e, per quanto la sola presenza sposti gli equilibri, gli manca ancora più di qualcosa nella finalizzazione. Una di quelle notti, insomma, che più di tante parole spiega a cosa serve un roster così lungo