Celtics, Jaylen Brown pareggia Larry Bird con un'altra partita da 30 punti

Celtics, Jaylen Brown pareggia Larry Bird con un'altra partita da 30 punti
© foto di nba.com

«In questo momento penso solo a portare a casa ogni partita. Questa era alla nostra portata e l’abbiamo lasciata scappare, ed è qualcosa che pesa», ha spiegato Jaylen Brown, che non aveva alcuna intenzione di celebrare il proprio record personale a Portland dopo la sconfitta dei Celtics. Nonostante i 37 punti messi a referto, che gli valgono la nona gara consecutiva sopra quota 30 — traguardo raggiunto in passato solo da Larry Bird nella storia della franchigia — Brown non ha trovato motivo per sorridere. Il leggendario numero 33 firmò quella serie tra il 15 febbraio e il 3 marzo 1985, chiudendo contro i Pistons in una notte segnata dai 56 punti di Kevin McHale.

«È una cosa difficilissima da fare», ha commentato Joe Mazzulla. «E lo è ancora di più per un giocatore come Jaylen, che gioca sempre in modo equilibrato e dentro il sistema. Lo si vede anche nei piccoli dettagli: gli extra-pass nel finale per Hugo Gonzalez o Derrick White, la costanza nel difendere e nel coinvolgere i compagni». Derrick White ha confermato la stessa ammirazione: Brown sta viaggiando a 32,7 punti di media in questa striscia e, secondo la guardia, «è sempre presente, ogni singola notte. È il nostro punto di riferimento, dentro e fuori dal parquet. Sta facendo una stagione straordinaria e dimostra quotidianamente di essere uno dei migliori della lega».

Il rammarico, però, nasce dai possessi decisivi contro i Blazers: nel cosiddetto “money time”, Brown ha perso tre palloni, White altri due, e quei dettagli hanno pesato come macigni sull’esito della gara. «Hanno letto bene due situazioni, tutto qui. Sapevamo che avrebbero provato a togliermi la palla dalle mani, ero preparato», ha spiegato Brown. «La responsabilità è mia», ha aggiunto White. «Devo essere più preciso, più sincronizzato con lui. Quei tre turnover di Jaylen sono anche colpa mia».