I Clippers di Leonard in controllo: Pistons travolti nonostante Cunningham

I Clippers di Leonard in controllo: Pistons travolti nonostante Cunningham
© foto di nba.com

I Clippers decidono di prendersi la partita contro i Pistons all'Intuit Dome fin dal primo possesso utile e lo comunicano con un linguaggio del corpo che lascia pochissimi dubbi: intensità, contatti, mani sempre attive sulle linee di passaggio e un attacco che gira sulle spalle del tandem Kawhi Leonard–James Harden. Il primo quarto è un manifesto: Harden orchestra, punisce quando la difesa collassa e trova i compagni sul perimetro; Kawhi, invece, è la solita macchina da canestro silenziosa, che si costruisce tiri puliti da ogni mattonella. Detroit fatica a tenere il passo, soprattutto perché la stella designata, Cade Cunningham, è subito inguaiata dai falli e si ritrova con tre penalità a carico già nel primo periodo, condizionando tutto il piano gara dei Pistons e permettendo ai californiani di chiudere la prima frazione in doppia cifra di vantaggio 33-20, in totale controllo di ritmo e spazi.

A dare ulteriore profondità al dominio Clippers c’è anche il lavoro pulito e tremendamente efficace di Nicolas Batum, che esce dai blocchi, punisce da tre punti e tiene sempre alta la qualità delle spaziature, aprendo il campo a Leonard e Harden. Ma, per onestà, si ha presto la sensazione che in campo ci sia una sola vera superstar: Kawhi. L’ala All-Star gioca uno di quei primi tempi che restano negli occhi, con una continuità quasi spaventosa nel colpire dal mid-range, spalle a canestro, in penetrazione, senza mai dare l’impressione di forzare. Sul piano difensivo, le letture sono altrettanto chirurgiche, i cambi sono puntuali e l’energia collettiva dei Clippers accompagna perfettamente la loro guida tecnica, così si arriva all’intervallo lungo con Los Angeles saldamente avanti e un 60-42 che racconta una superiorità netta per intensità, qualità e lucidità nelle scelte.

Dopo la pausa, finalmente, entra in partita anche la versione migliore di Cade Cunningham: il leader dei Pistons alza il volume del proprio gioco, attacca il ferro, trova il ritmo dal palleggio e sotto la sua spinta Detroit infila un parziale di 12-0 che, per qualche possesso, riapre scenari insperati. È il classico momento in cui una gara del genere potrebbe voltare faccia, ma puntualmente interviene “The Klaw” a rimettere le cose a posto: Leonard spezza l’inerzia con una sequenza di canestri in isolamento, sfiora e supera la soglia dei 50 punti personali e, prima dell’ultimo quarto, riporta il margine dei Clippers ben oltre i venti punti, facendo calare di nuovo il silenzio sul tentativo di rimonta avversario. L’ultimo periodo scorre senza veri sussulti: Los Angeles gestisce, amministra energie e cronometro e chiude una vittoria larghissima che vale il quarto successo consecutivo, forse il più autoritario, contro una delle squadre di riferimento della Eastern Conference.