Al Moda Center Portland piega Boston nonostante il record di Jaylen Brown
C’era aria di serata speciale già dal riscaldamento, perché Jaylen Brown sapeva di avere un record di franchigia a portata di mano e lo ha dimostrato fin dalla palla a due: nel solo primo tempo ne mette 27, facendo letteralmente a fette la difesa dei Blazers con penetrazioni, conclusioni dal mid-range e letture mature contro i cambi difensivi. Sulle sue spalle i Celtics costruiscono un vantaggio interessante, soprattutto grazie a un secondo quarto di grande continuità offensiva che li spinge fino al 63-55 all’intervallo. Portland, per contro, si aggrappa al lavoro interno di Donovan Clingan – presenza granitica sotto il ferro – ma paga a carissimo prezzo le troppe palle perse, con Deni Avdija spesso coinvolto in gestione e in costruzione ma non sempre lucido nei possessi chiave: i Blazers restano in partita ma danno la sensazione di essere un filo troppo distratti per poter davvero mettere paura a Boston.
Dopo la pausa, però, cambia completamente il copione e il merito è principalmente dei Blazers. Portland si accende dall’arco: il trio Shaedon Sharpe – Toumani Camara – Deni Avdija inizia a infilare triple in serie, punendo ogni esitazione della difesa dei Celtics e cancellando, possesso dopo possesso, tutto il margine accumulato da Boston. Nello stesso momento dall’altra parte l’attacco biancoverde si arena in fretta: al di là di Jaylen Brown, spesso salvato solo dai viaggi in lunetta, i Celtics faticano a produrre punti puliti, come se ogni possesso lontano dalle mani del numero 7 si trasformasse in un mini-incubo offensivo. Così il punteggio si riequilibra, si arriva all’86-85 e, di fatto, comincia una nuova partita, molto più fisica, sporca e nervosa.
Nell’ultimo quarto il tema resta lo stesso: Brown è costantemente raddoppiato, meglio contenuto ma sempre al centro del gioco dei Celtics, l’uomo da cui passa ogni speranza di rimonta. I Blazers, invece, si appoggiano alla loro forza di gruppo: Caleb Love entra nella sceneggiatura del finale con canestri pesanti, Camara e Sharpe attaccano il ferro e l’arco con la stessa aggressività, Avdija orchestra e punisce, mentre Clingan continua a dominare sotto il tabellone, proteggendo il ferro e catturando qualsiasi pallone vaghi in area. È proprio il lungo di Portland a mettere il timbro definitivo sulla partita con un and-one dopo rimbalzo offensivo che fa esplodere il palazzetto e fissa, a 22" dalla fine, un 114-108 che di fatto chiude i conti. Non bastano i 37 punti – da record di franchigia personale – di un Brown alla fine quasi isolato: a prendersi la scena è la banda di Tiago Splitter, con Sharpe a quota 26, Avdija a flirtare con la tripla doppia (24 punti, 10 assist, 7 rimbalzi), Camara a 20, Clingan con una doppia doppia da 18+18 e lo stesso Love a 18 punti.