Reggio Emilia e la clamorosa striscia negativa in LBA: sono 8 le sconfitte di fila

14.12.2025 10:12 di  Iacopo De Santis  Twitter:    vedi letture
Reggio Emilia e la clamorosa striscia negativa in LBA: sono 8 le sconfitte di fila
© foto di Emili / Ciamillo-Castoria

Un'altra serata nera in una stagione fino a qui da dimenticare per la Unahotels Reggiana, che a Trieste butta via una partita già vinta e registra l'ottava sconfitta consecutiva in campionato. In Italia la squadra di coach Priftis - che pure ha dato segnali di vita dopo l'arrivo di Thor - ha vinto la sua ultima partita il 19 ottobre contro Varese. Da allora ha collezionato una sconfitta dietro l'altra fino a quella al PalaTrieste. Commenta Il Resto del Carlino: "Perdere così fa proprio male. Dovessimo trovare un titolo da film al match di Trieste, sarebbe "ci eravamo tanto illusi". Già, perché fino a una manciata di secondi dalla fine la Una Hotels aveva dato l'impressione di potersi togliere di dosso la scimmia delle sette sconfitte di fila, invece, non solo incassa l'ottavo ko, ma il modo in cui è maturato potrebbe rivelarsi psicologicamente una mazzata". Avanti 70-75 a 40 secondi dalla fine, Reggio perde due palloni e Trieste trova il modo di segnare cinque punti per forzare l'overtime. Il contraccolpo psicologico è notevole, e nei cinque minuti successivi non c'è gara. 

"Si può chiamare sfortuna, maledizione, errore, ma di certo è una bella batosta. È difficile parlare dopo una sconfitta così, alla fine della fiera bisogna vincere: possiamo essere belli quanto si vuole ma se non portiamo a casa una gara del genere diventa molto dura", commenta Tomas Woldetensae dopo la partita. Mentre coach Dimitris Priftis sconsolato dice: "Cosa dire? La cosa positiva è che torniamo a casa da Trieste in salute e senza un attacco di cuore. Dico questo perché abbiamo giocato solido, lottato, la gara era nelle nostre mani ma a pochi secondi dalla fine abbiamo commesso due errori che nessuno si sarebbe aspettato. Poi, nel supplementare, l'inerzia non era più dalla nostra parte ed è subentrata anche la componente psicologica; è un peccato, sono dispiaciuto per i ragazzi. Perché non ho chiamato time-out dopo la bomba di Uthoff? Può essere un mio errore, ma con un passaggio normale sulla rimessa non avremmo avuto nessun problema".