Momo Diouf: «La Virtus Bologna mi ha cambiato la carriera»

04.09.2025 12:05 di  Iacopo De Santis  Twitter:    vedi letture
Momo Diouf: «La Virtus Bologna mi ha cambiato la carriera»
© foto di Ciamillo

Intervistato da “La Repubblica”, da "Corriere dello Sport", e “La Gazzetta dello Sport”, Momo Diouf ha parlato dell’impatto dei giovani in questa Nazionale: “Siamo stati chiamati per essere competitivi e utili alla squadra. Sapevo avremmo potuto farlo. Niang? Sta facendo benissimo, ma non mi stupisce vista la sua stagione. Io credo molto nel lavoro duro. Se sai di avere nelle corde certe giocate, devi solo avere il coraggio di metterle in pratica”.

C’è un aspetto di questa Nazionale che piace molto a Momo?Che non molliamo mai e siamo sempre uniti, ne siamo orgogliosi. Lottiamo, ci aiutiamo e ci fidiamo l'uno dell'altro. Sì, dall'inizio pensavamo di poter far bene, anche se non sempre riesci a fare quello che immagini. L'importante è dare il massimo e i risultati si vedono. Le partite più belle per me sono state con Spagna e Bosnia, entrambe durissime. Mi piacciono queste sfide, si migliora tanto. I 39 punti di Fontecchio sono stati incredibili, mai vista una cosa così. La partita con la Spagna? È stata la mia miglior partita in Nazionale finora. Due anni fa al Mondiale stavo fìsso in panchina, ma nelle ultime stagioni sono cresciuto sia fisicamente, sia tecnicamente. E per questo devo ringraziare soprattutto la Virtus e i coach Luca Banchi e Dusko Ivanovic. Hanno capito in cosa dovessi migliorare".

Dopo essere cresciuto a Reggio Emilia, Diouf si è spostato al Rio Breogan: “Ho imparato lì la consapevolezza che le possibilità ci sono. Anche l'infortunio mi ha insegnato tanto: a essere più mentalizzato, a prendermi cura di te stesso fisicamente e mentalmente”. E poi la svolta con la Virtus Olidata Bologna la scorsa estate: “Era un'opportunità da cogliere al volo, che mi ha cambiato la carriera. Sono cresciuto tantissimo con l'Eurolega, e lo scudetto è stato il momento più bello. Voglio ancora migliorare: sto lavorando nel gioco fronte a canestro per sfruttare la mia mobilità”.