Cantù: un Campionato tra imprese ed errori di gioventù (orrori con Brindisi)

13.01.2020 22:08 di Paolo Corio Twitter:    vedi letture
Cantù: un Campionato tra imprese ed errori di gioventù (orrori con Brindisi)
© foto di pallacanestrocantu.com

Nella sempre più lunga lista (buona notizia) dei partner ufficiali della Pallacanestro Cantù non mancano ristoranti e pizzerie. Coach Cesare Pancotto deve allora solo scegliere il locale e, portati a cena i suoi ragazzi, al momento del caffè raccontare loro la storia (celeberrima da noi, sicuramente meno oltreoceano) della mucca di Erzegovina di coach Aza Nikolić, quella che “prima dare tanto buon latte, poi tirare calcio al secchio”. Perché quell’infrazione di campo su rimessa, sopra di due punti e con 30” dell’overtime da giocare, che al PalaDesio ha di fatto spalancato le porte alla vittoria di Brindisi è stata davvero un calcio in faccia al potenziale nono successo di stagione dei brianzoli. 

Peggio, molto peggio dell’occasione persa contro la Virtus Roma (due punti che sarebbero valsi un’incredibile qualificazione alla Final 8 di Pesaro) e dell’impresa sfiorata, sempre al PalaDesio e sempre all’overtime, con la Fortitudo Bologna. In quelle due sconfitte interne la San Bernardo-Cinelandia ha infatti pagato gli errori di gioventù messi già in preventivo a inizio Campionato, mentre questa volta si è trattato di un vero orrore. Che ha sicuramente tolto il sonno al suo autore, perché sullo spirito di attaccamento alla maglia di Jason Burnell (che a fine partita si nascondeva il volto sotto la canotta) davvero non si discute. Anzi, come già nell’impresa invece realizzata del Forum contro l’Olimpia Milano, il ragazzone americano non ha fatto mancare il suo contributo a referto (12 punti) e sotto i tabelloni (9 rimbalzi, migliore dei suoi), recuperando anche 4 palloni e - ironia della sorte - perdendo solo quello della nefanda rimessa. 

Sbollita la rabbia del momento, tra le colline brianzole non si può dunque che perdonarlo e riconoscerne il valore, sperando che faccia tesoro dell’errore/orrore per l’immediato futuro canturino. Al quale invita saggiamente a guardare lo stesso Pancotto, che magari non racconterà al suo giovane roster la storia della mucca di Erzegovina, ma che certo ha già dimostrato di saperlo gestire per far vivere a Cantù un torneo ampiamente al di sopra delle aspettative. Del resto, dall’arrivo di Joe Ragland (10 punti e 6 assist contro Brindisi) gli elementi per giocarsela quasi con chiunque ci sono tutti, a partire da un Wes Clark che anche nell’ultima uscita (30 punti, 8 rimbalzi, 3 assist) ha certificato di essere in piena rinascita dopo i balbettii di inizio stagione e a dispetto della stoppata subita in penetrazione nell’ultimo, infruttuoso attacco contro l’Happy Casa.

Nella cocente sconfitta, indotta anche dalla prova-monstre di Banks (32 punti, 9 assist e querelle finale con la curva canturina), positive per tabellino e spirito agonistico pure le prove di Wilson (13 punti, 8 rimbalzi), malgrado qualche svista di troppo nella marcatura dell’ex Tyler Stone (in doppia doppia con 19 punti e 10 rimbalzi), così come di Hayes (12 punti, 7 rimbalzi). E buona anche la prestazione di Pecchia (8 punti, 6 rimbalzi), che in quel momento non era sul parquet ma al quale sarebbe forse stato utile affidare quella rimessa. Però basta, ha saggiamente ragione coach Pancotto: guardare avanti, prossima tappa Reggio Emilia (sabato 25 gennaio, ore 20.30) dopo il turno di stop per questo bizzarro torneo a 17 squadre.

Paolo Corio