Olimpia, Brandon Davies "Il sogno è vincere l'EuroLeague con Milano"

Olimpia, Brandon Davies "Il sogno è vincere l'EuroLeague con Milano"
© foto di SAVINO PAOLELLA

Brandon Davies, giocatore dell’EA7 Emporio Armani Olimpia Milano non era nato cestista, come racconta a La Repubblica edizione Milano:“Sono cresciuto nello Utah giocando a calcio, attaccante fino a quando, per l’altezza, mi hanno messo in porta e mi annoiavo”. E da lì ha cominciato una carriera.

Tra Barcelona e l'Italia. “Barcelona è una città do­ve vivere e giocare è meraviglioso. Ma anche Milano è una città bellissi­ma, vivo in zona San Siro nel verde. Fin dall’inizio tutto è stato perfetto: per me, che ho giocato a Varese cin­que anni fa, è stata una specie di ri­torno perché il vostro Paese, il modo di vivere, la cultura mi era già familiare. Anche far parte di una nuova realtà è stato un processo molto veloce. L’Armani è una organizzazione perfetta, ho già giocato con Pangos ed è bello averlo ritrovato qui.”

Nazionale ugandese. “È stato un onore che mi abbiano offerto la loro cittadinanza e giocare per un Paese intero. Un’e­sperienza sorprendente che mi ha aperto gli occhi: la passione e il cuo­re della gente non li dimenticherò mai. Amo questa vita, ho avuto la possibilità di vedere il mondo, ovun­que ho scoperto luoghi e persone fantastiche e scoperto culture diver­se dalla mia.”

Tre Final Four di EuroLeague senza vittoria. “Il fatto di non aver mai vinto è uno stimolo in più per me, per riuscirci con l’Armani. Abbiamo la possibilità di fare qualcosa di gran­de ma, al momento, il nostro obbiet­tivo è migliorare ogni giorno, partita dopo partita e conquistare i playoff. Poi, ovviamente, punteremo alle Fi­nal Four e al titolo. Siamo una squa­dra di veterani e la cosa bella è che ognuno è in grado di portare le sue cose migliori nel gruppo e tutti sono concentrati sulla vittoria e la cresci­ta della squadra. La seconda cosa bella di essere circondati da vetera­ni è che si aspettano da te che tu pro­duca sempre il meglio di cui sei capa­ce”.

Coach Messina a Milano. “È stato facile scegliere Milano dopo aver parlato col coach e con Stavropoulos. Con l’esperienza capisci che le reazioni degli allenatori sono sempre le stesse, a volte sono felici, altre arrabbiati. Ma l’importante non è come ti dicono le cose, ma ciò che dicono. È quello che ti aiuta a crescere”.