LNP A2: Damiano Pilot coach Atlante Roma "Due anni di crescita"

Dopo due anni alla guida dell'Eurobasket, il coach romano racconta la sua soddisfazione per la crescita della squadra e sua personale
27.04.2022 09:22 di  Eduardo Lubrano  Twitter:    vedi letture
LNP A2: Damiano Pilot coach Atlante Roma "Due anni di crescita"

Il sorriso dalla faccia non glielo ha levato nemmeno una stagione come quella sta per finire, il prossimo 1 maggio: Damiano Pilot, 33 anni da Casalpalocco e da sempre all’Eurobasket Roma. È così, cerca sempre il lato positivo nelle cose che capitano. Perchè se in campo il primo anno tutto. è andato benissimo, fuori le cose non erano rose e fiori: non si capiva ancora nulla del Covid, si giocava in palazzetti semichiusi - l'Atlante ha giocato nella sua bellissima palestra di via dell'Arcadia comunque non adatta al campionato di A2 - mille restrizioni e via dicendo. 

Così quando la sua squadra, quella di cui è capo allenatore da due anni, sta per andare in vacanza, lo abbiamo intervistato su un’annata che è sembrata più uno stage per tirocinanti ortopedici viste le 7 operazioni chirurgiche alle quali si sono sottoposti i giocatori dell’Atlante Eurobasket.Se guardo al bilancio complessivo di queste due stagioni non posso che essere soddisfatto. L’anno scorso è stato straordinario con la semifinale per la promozione, ma anche quest’anno con tutto quello che abbiano dovuto affrontare e superare per mettere una squadra in campo ogni domenica, trovo che le cose siano andate bene. Se poi guardo alla mia esperienza personale   - per la quale ringrazio la società – sono ancora più contento perché credo di essere cresciuto moltissimo nella creazione della figura di capo allenatore che volevo fosse diversa a quella che vedevo da assistente”.

Per esempio?

Io sono una persona che crede nei rapporti umani chiari e trasparenti, nel dialogo, nella calma e nella pazienza. E credo nelle stesse cose come allenatore. So usare o meglio, ogni anno imparo qualcosa di nuovo, anche la voce forte, ma ritengo che proprio per la mia natura quella sia l’ultima ratio, l’ultima chance di farmi sentire. Sicuramente sono stato favorito in questa operazione di crescita e formazione dal fatto che sono all’Eurobasket da tanto tempo quindi conosco tutti e tutti mi conoscono ma penso che questo modo di fare sia esportabile se e quando andrò in un’altra società anche perché l’importante è sapersi adattare alle situazioni nuove”.

Che squadra è l’Atlante Eurobasket di coach Pilot?

Molto vicina a quella che avevo pensato quando ho iniziato il lavoro di capo allenatore e che è un po' nel solco della tradizione di questa società. Forte identità offensiva, ritmo di corsa attraverso i molti possessi che cerchiamo sempre di avere. E con un punto fermo in difesa: i cambi. Per questo abbiamo avuto squadre molto duttili anche quando abbiamo avuto lunghi veri nel senso che di mestiere fanno il 5, o pivot come si vuol dire. Sulla squadra dell’anno prossimo abbiamo solo qualche idea ma niente di che ancora, quello che è certo e che ho visto come nota tecnica della A2 è che serve un americano, uno straniero (in genere americano) che sappia produrre punti dal palleggio. L’anno scorso lo abbiamo avuto anche noi ed i risultati si son visti, quest’anno meno e le cose sono andate in maniera diversa ma con tutte quello che è successo anche se avessimo avuto il più forte chissà…

Coach Pilot uno sguardo sul campionato e sugli italiani

Campionato divertente, imprevedibile molto più degli scorsi anni con più risultati sulla carta inaspettati; molto fisico. Per darne una valutazione definitiva bisogna aspettare la fine dei play off perché bisogna capire chi rispetterà le ambizioni e le premesse di inizio anni. Quanto agli italiani, tolti noi dell’Atlante Eurobasket che ancora una volta siamo stati quelli che ne hanno fatti giocare di più, ne ho visti tanti e bravi in giro e davvero giovani. Un bel segnale insomma che speriamo diventi sempre più grande”.