LBA - Trent'anni da general manager alla Reyer, i ricordi di De Respinis

LBA - Trent'anni da general manager alla Reyer, i ricordi di De Respinis

1966-1996. Trent'anni da general manager alla Reyer Venezia. Franco De Respinis rilascia una intervista a Simone Bianchi della Nuova Venezia, con tutti i ricordi di quegli anni (qui l'intervista completa).

La sua Reyer più bella? Più che la più bella penso a quella che poteva contare su Spencer Haywood. Un giocatore immenso pari a pochi altri venuti in Italia. Ma era qui in ferie, fece tre-quattro partite da antologia e altre un po' così. Gli anni di Dalipagic furono diversi. Lui era di livello mondiale ma anche una grandissima persona. Sapeva cosa poteva dare in una società e insegnava pallacanestro.

Il suo più grande colpo di mercato? Con il Messaggero Roma quando c'era Raul Gardini. Aveva dato in mano tutto ad Angelo Rovati che un giorno mi chiamò chiedendomi aiuto per uno scambio. La trattativa durò dalle 9 alle 22. A Roma andarono Gianolla, De Piccoli e Barbiero, da noi arrivarono Valente, Teso e Rossi più una barca di soldi.

I vecchi derby Reyer-Mestre? Grandissime sfide, magari tornassero di nuovo. Celada mi disse: so che non abbiamo mai fatto affari, e so che se ne dovessimo parlare verresti con l'avvocato! Avevamo un rapporto splendido, ci si prendeva in giro e poi vinca il migliore. Lui conosceva benissimo il basket italiano, era la sua passione e professione.

La Reyer di oggi? Quella attuale non l'ho mai vista al Taliercio per tanti motivi, nella pelle sento la mia vecchia Reyer. Non dico che questa non lo sia, la seguo in televisione, mi informo sui risultati ma mi fermo lì. Brugnaro comunque ha fatto non bene, di più. Ha preso in mano una situazione decisamente difficile al tempo, ha avuto la capacità di creare la società prima delle squadre. Poi anche il budget aiuta molto. All'epoca io dovevo vendere un giocatore buono, prendere due di prospetto e avanzare soldi.