LBA - Napoli, Federico Grassi: “Pancotto uomo giusto in questo momento"

LBA - Napoli, Federico Grassi: “Pancotto uomo giusto in questo momento"
© foto di Napolibasket

Federico Grassi è il presidente della GeVi Napoli che domenica sera ha colto una strabiliante vittoria al fotofinish contro l’Olimpia Milano, che rilancia le speranze di salvezza della formazione partenopea. Queste alcune delle sue dichiarazioni ad Andrea Barocci per il Corriere dello Sport.

Grassi, perché ha scelto Cesare Pancotto, stimatissimo veterano delle panchine, per sostituire coach Maurizio Buscaglia?

“Ad agosto Buscaglia voleva un vice importante perché lui era impegnato con la nazionale olandese. Cesare ha un palmares importante: dovendo prendere una decisione, abbiamo pensato che avevamo già in casa chi può portarci alla salvezza”.

Tre allenatori in due anni, Sacripanti, Buscaglia e Pancotto. Uno scotto da pagare per un club solido ma comunque giovane, o c’è dell’altro?

“Abbiamo pagato molto l’impatto con la A, visto che pensavamo di poter andare avanti con una struttura ottima per la A2 ma non ottimale per la massima serie. L’anno scorso abbiamo commesso degli errori, in questa stagione vogliamo creare qualcosa di diverso”.

Lei divide la proprietà del Napoli con altre due famiglie, vero?

“Sì, Tavassi e Amoroso. Abbiamo commesso questa lucida follia insieme nel 2018 rilevando il club. Il primo obiettivo, la promozione in A, l’abbiamo ottenuto. Il secondo è quello di creare solidità con un proget­to che possa appassionare tutta Napoli”.

Ma a Napoli il basket è in grado di convivere con il calcio, oppure è destinato a venire fagocitato dalla passione per Osimhen e compagni?

“Ritengo che si possa convivere, a patto di avere un progetto importante, creato passo dopo passo. Sono convinto che se avessimo messo 10 milioni in questa squadra, non avremmo risolto nulla per la città e dopo un anno saremmo scomparsi. Siamo tre famiglie che vogliono il bene della città a 360 gradi, anche e soprattutto per ciò che riguarda l’aspetto sociale. Faccio un esempio: il sei gennaio siamo andati a “Obiettivo Napoli”, un centro con tanti ragazzi che vengono da situazioni disagiate e che lì possono studiare a fare sport. Abbiamo portato dei doni e regalato un sorriso a tutti: alcuni di loro domenica erano al PalaBarbuto, felici. Ecco, per noi far sorridere un giovane è molto più importante che vincere una partita”.

Fare basket a Napoli non è facile...

"Purtroppo sì. Mancano le strutture. Noi abbiamo un settore giovanile che sta crescendo in modo esponenziale: in due anni l'under 19 è entrata nelle finali nazionali. Abbiamo due foresterie con dodici ragazzi tra i quali due ucraini. E abbiamo acquistato dal Bassano Moussa Bamba, una maliano del 2005 (alto 2,04, ndr). Tengo molto a questo settore, spero di poter portare giovani campani a debuttare in Nazionale. Ci stiamo lavorando tantissimo, perché mi piacerebbe far diventare queste squadre giovanili un'eccellenza del Sud Italia"