Aldo Ossola "ricreare l'alchimia di gruppo per godere Varese in Europa"

Aldo Ossola "ricreare l'alchimia di gruppo per godere Varese in Europa"

QR: la Cimberio sta per partire alla volta di Vilnius, e indovinare il risultato del torneo, che mette in palio un solo posto per accedere al tabellone di Regular Season di Euroleague, è impossibile. Si potrebbe fermare contro l'EWE Oldenburg di Crosariol ... ma già vivere questo è una emozione che tanti a Varese non ricordano più. Per qualcuno bisogna non fermarsi più, nonostante squadra e allenatori nuovi.

La Provincia di Varese, quotidiano locale, è andata a intervistare un "vincente" per antonomasia: Aldo Ossola. 7 scudetti e 5 Coppe dei Campioni (e tanto altro) con la Varese di un'altra generazione, un totem. Uno che dice quel che pensa e non sa nemmeno cosa sia la banalità. Di Francesco Caielli: «Purtroppo - dice il play che con Varese ha vinto tutto - oggi il discorso è diverso: ai miei tempi parlavi di Coppa dei Campioni e parlavi di fascino, storia, grandi squadre e grandi sfide. Oggi, prima di tutto, si fa un ragionamento economico:mi convienepartecipare? Il gioco vale la candela? Posso permettermelo? È triste, ma è così: Roma, per esempio, avrebbe avuto il diritto di partecipare ma ha rinunciato. E questa è una cosa grave, secondo me: perché stiamo parlando di Roma, e perché una società che rinuncia all'Eurolega capita solo in Italia. Triste».

Davvero non si riesce a trovare un filo di orgoglio nel vedere Varese che torna in Europa? «È una cosa molto bella, davvero: soprattutto per i tifosi. Però, proprio perché ragiono da tifoso, mi faccio le domande che si fanno tutti: ne valeva davvero la pena? Non era meglio risparmiare qualche soldo da investire su un giocatore più forte? Noi, ai tempi, portavamo in giro per il mondo il marchio Ignis, quello della Mobilgirgi: oggi Cimberio che ritorno avrà dalla partecipazione di Varese all'Eurolega? Io non voglio passare per il solito criticone: solo, mi pongo delle domande».

E un'opportunità, Varese ha deciso di provarci: e se dovesse andare male, c'è sempre l'Euro-Cup. «Ma - continua Ossola - l'EuroCup è l'equivalente della vecchia Korac: è la coppa del nonno, la coppa di Cantù. Quante discussioni con il mio amico Della Fiori che sostiene che la sua Cantù fosse più forte di noi: gli rispondo sempre che mentre loro vincevano le Korac, noi vincevamo le Coppe dei Campioni. Quindi: bello che Varese torni in Europa, ma l'Europa dove Varese deve tornare è quella dell'Eurolega. Per cui, spero che centri la qualificazione: perché per il momento a noi varesini basterebbe andare a Masnago per vedere una partita con il Real o il Maccabi e siamo contenti così. Se poi dovessimo pure batterli, saremmo a posto per tutto l'anno».

Ma ce la può fare la Cimberio? «Non ho ancora visto la squadra, ma sulla carta non mi sembra così più debole rispetto a quella dell'anno scorso: quando se Dunston non si fa male, vinciamo il campionato. Conterà solo una cosa: trovare l'alchimia giusta per far convivere nel migliore dei modi i nuovi arrivati con quelli che c'erano già, per farli stare bene insieme. L'anno scorso Vitucci ci era riuscito alla grande, ora vedremo se ci riuscirà anche Frates: tutto, adesso, è nelle sue mani». •